Birmania
La Corte conferma la colpevolezza di Suu Kyi, ma il rilascio è vicino
Respinto l'appello della dissidente birmana. Sabato scade la pena detentiva
RANGOON - La giustizia birmana ha respinto l'ultimo appello presentato dalla dissidente democratica Aung San Suu Kyi contro la sua condanna agli arresti domiciliari. Ma nel frattempo tutto lascia pensare che la giunta stia provvedendo alla liberazione della leader dell'opposizione nei prossimi giorni.
La Corte suprema di Naypyidaw, capitale del Paese dal 2005, «ha confermato la condanna» a 18 mesi di arresti domiciliari, pronunciata nell'agosto 2009. Il respingimento di quest'ultimo appello presentato dagli avvocati per provare l'innocenza di Aung San Suu Kyi, non dovrebbe cambiare nulla rispetto al rilascio del Premio Nobel per la Pace, previsto per il prossimo sabato, data di scadenza della pena.
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