28 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Narcotraffico

L'antidroga Usa non riesce a fermare il «fiume di dollari» verso il Messico

Nonostante gli sforzi continua il riciclaggio di fondi sporchi. Analisi statistiche stimano un'ammontare tra i 20 e 25 miliardi di dollari

NEW YORK - Nonostante la guerra dichiarata al narcotraffico, diverse decine di miliardi di dollari derivanti dalla vendite di droga attraversano ogni anno il confine fra Usa e Messico in direzione sud. Stando al Washington Post, prosciugare il fiume di dollari sporchi è essenziale se i governi delle due nazioni sperano di sradicare le organizzazioni criminali transnazionali che utilizzano la loro ricchezza per corrompere, terrorizzare e ammazzare.

Analisi statistiche stimano che tra i 20 e 25 miliardi di dollari, cifra equivalente al fatturato dell'industria del turismo messicana, attraversino annualmente il confine meridionale degli Usa nel tentativo di aggirare le rigide regole delle banche americane.
Gran parte del denaro viene contrabbandato in mattoni di banconote da 20 dollari ma, ultimamente, contante è stato ritrovato nelle ruote di scorta, nei motori e perfino tra pannolini, giocattoli per bambini e pagnotte.

Da quando nel 2009 Messico e Stati Uniti si sono accordati per implementare la lotta alla criminalità organizzata le confische di contante hanno raggiunti livelli record, ma gli 85 milioni di dollari sequestrati nel 2009 sono lontani dall'obiettivo di un miliardo di dollari indicato da un funzionario come somma minima a colpire seriamente i cartelli.

L'amministrazione Obama, per intensificare lo sforzo nel catturare i soldi dei consumatori di droga americani indirizzati alle famiglie mafiose messicane, ha recentemente proposto un aumento di 600 milioni di dollari da investire in dispositivi a raggi gamma e unità cinofile addestrate a scovare soldi.
John Arvanitis, direttore delle operazioni finanziarie della Drug Enforcement Administration, agenzia Usa che lotta contro il consumo di droga, ha ammesso che recuperare i contanti, che si muovono così «rapidamente e in modo fluido», rappresenta la sfida più ardua nella lotta alla criminalità organizzata.

Basandosi su documenti forniti dai due governi e nonostante gli sforzi senza precedenti, le autorità statunitensi e messicane stimano che non riescono a sequestrare più dell' un per cento del denaro. Perdita, in percentuale, inferiore a quanto applicato su una normale transazione bancaria e considerata come normale costo di gestione dai cartelli messicani
I trafficanti infatti pagano i loro corrieri tra il 2 e il 3 per cento dell'importo contrabbandato, infinitamente di più rispetto a quanto perdono nei controlli.