19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Narcotraffico

La guerra dei narcos: in Messico fossa comune con 72 cadaveri

Dopo una sparatoria con presunti narcotrafficanti. In quattro anni ha fatto oltre 28.000 vittime

CITTÀ DEL MESSICO - Ancora morti in Messico, dove è in atto una vera e propria guerra tra esercito e narcotrafficanti, che in quattro anni ha fatto oltre 28.000 vittime. Dopo l'ennesimo scontro a fuoco, avvenuto nei pressi della località di San Fernando, nello stato settentrionale di Tamaulipas, e costato la vita a quattro persone (tre sospetti narcotrafficanti e un militare), i marines messicani hanno rinvenuto in un ranch della zona una fossa comune contenente i corpi di 72 persone, 58 uomini e 14 donne.

Si tratta della più grande mai scoperta da quando il presidente Felipe Calderon, nel 2006, ha inasprito la sua offensiva contro i narcos. «Il governo federale condanna fermamente i barbari atti commessi dalle organizzazioni criminali» ha dichiarato la Marina messicana in un comunicato. «La società intera dovrebbe condannate gli atti di questo tipo, che dimostrano l'assoluta necessità di continuare a combattere il crimine con il massimo rigore».

La scoperta della fossa comune è avvenuta dopo che un uomo ferito si è avvicinato a un posto di blocco dei marines, nello stato di Tamaulipas, raccontando di essere stato attaccato da uomini armati che si trovavano nel ranch. L'uomo ferito è stato posto sotto la protezione delle autorità federali, mentre i marines si son diretti nel ranch, dove è scoppiato uno scontro a fuoco in cui sono rimasti uccisi un militare e tre presunti narcotrafficanti. Al termine della sparatoria il macabro rinvenimento.