29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Iran

Sakineh condannata alla lapidazione, Teheran: no a ingerenze

«La vicenda è ancora in corso di esame», dice il ministero degli Esteri iraniano

TEHERAN - Il governo di Teheran ha chiesto ai Paesi occidentali di non interferire nella questione della donna iraniana condannata alla lapidazione, sottolineando che la vicenda è ancora «in corso di esame». Lo ha indicato il portavoce del ministero degli esteri della repubblica islamica.

Il caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani, 43 anni e madre di tre figli alla quale nel 2006 è stata inflitta la pena capitale per adulterio e complicità nell'omicidio del marito, ha scatenato nelle ultime settimane un'imponente mobilitazione dei Paesi occidentali, che hanno chiesto che non sia giustiziata. «Le procedure giudiziarie sono molto rigorose, particolarmente per quanto riguarda i casi di omicidio», ha dichiarato Ramin Mehmanparast in occasione del briefing settimanale, «Più la sentenza è pesante e più la giustizia è meticolosa nell'esame della vicenda e questo è ancora in corso».

Rispondendo ai molteplici appelli internazionali alla clemenza, l'Iran ha annunciato a luglio la sospensione temporanea della pena di Mohammadi-Ashtiani. Il suo caso «è ancora in corso di esame e nulla è stato deciso per il momento», aveva indicato il 5 agosto un responsabile iraniano a una commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra.

Contestando la versione ufficiale iraniana, gli avvocati di Mohammadi-Ashtiani affermano che inizialmente la loro cliente è stata condannato alla lapidazione soltanto per adulterio e che l'accusa di complicità nell'omicidio del marito è stato aggiunto successivamente dalle autorità. «Nessuna nazione indipendente accetta che altre interferiscano nelle sue decisioni giudiziarie (...) e i Paesi occidentali non devono esercitare pressioni», ha proseguito il portavoce. Ha inoltre ritenuto che la mobilitazione occidentale a favore di Mohammadi-Ashtiani abbia origine da un «approccio politicizzato», legata al conflitto tra Iran e comunità internazionale sul programma nucleare iraniano.