Russia, bruciati 128mila ettari
A Voronezh nessun abitato minacciato dalle fiamme. Il bilancio provvisorio delle vittime e dei danni è di 28 morti, migliaia di sfollati
VORONEZH - I vigili del fuoco impegnati ormai da giorni hanno messo sotto controllo gli incendi principali scoppiati nella regione russa di Voronezh, dove le fiamme non minacciano più alcuna zona abitata; tuttavia, i focolai di nuovi incendi, per quanto ridotti, si contano a centinaia.
Il bilancio provvisorio delle vittime e dei danni è di 28 morti, migliaia di sfollati e almeno 77 fra villaggi e paesi inghiottiti dalle fiamme. Secondo il Ministero per le situazioni di emergenza russo nel corso delle ultime 24 ore sono scoppiati 369 nuovi incendi in tutta la federazione e quelli attivi sono 774.
Le fiamme hanno distrutto 128mial ettari di terreno, in particolare nelle regioni di Nijni Novgorod (quinta città della Russia) e di Riazan, a sudest della capitale Mosca; gli incendi si stanno estendendo verso oriente, interessando il bacino del Volga e in particolare le città di Saransk e Togliatti.
Per la Russia si tratta dell'estate più calda da quando si tengono delle statistiche sulle condizioni meteorologiche, ovvero da 130 anni a questa parte: nelle ultime tre settimane le temperature hanno oltrepassato stabilmente i 35 gradi, con un picco di 38 gradi a Mosca; per vaste zone occidentali e centrali del Paese l'estate coincide con la peggiore siccità dal 1972 ad oggi.
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