19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Sudafrica

Il Leader dei boeri: non vogliamo stare con i neri

Visage intervistato dalla Gazzetta dello Sport: «E' un nostro diritto avere uno Stato boero. Ci stiamo armando»

JOHANNESBURG - Dietro la faccia gioiosa del mondiale di calcio, esiste ancora un Sudafrica in cui l'apartheid non è solo il triste passato ma una speranza per il futuro. E' la speranza del partito Afrikaner Weerstandsberewening (Awb) e del suo segretario Andre Visage. «Vogliamo uno stato sovrano che ci rappresenti. Non vogliamo appartenere all'attuale Sudafrica. Noi boeri abbiamo una religione, una lingua, una cultura. E' nostro diritto avere uno Stato», afferma in un'intervista alla Gazzetta dello Sport.

Il nuovo territorio dovrebbe comprendere le aree di Transvaal e Free State. «Non ci piace mischiare il nostro sangue con i neri. E' come se i francesi dovessero fondersi con i turchi», precisa Visage. «Noi siamo il primo mondo e i neri sono il terzo. Guardate come hanno ridotto il Sudafrica in 16 anni di governo. I neri non saranno mai il primo mondo», commenta.

E se Mandela è «un buon leader» ma solo «per i neri», Visage ricorda che «dal 1994 ad oggi sono stati trucidati 50.000 boeri». «Hanno ammazzato le nostre donne. C'è una guerra strisciante. Mandela e i suoi successori queste cose le sanno, ma le giustificano come episodi di criminalità comune. Sa che cosa hanno detto le autorità dopo l'uccisione di Terre'Blanche 8fondatore di Awb, ndr)? Armatevi. Ci stiamo armando. Non tollereremo altri morti», sottolinea Visage.