18 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Torna la «guerra fredda»?

Spie russe, un boccone amaro per Obama e Medvedev

L'ira di Mosca «Vogliamo spiegazioni. Accuse infondate». Putin auspica che lo scandalo non danneggi i rapporti

NEW YORK - Mentre Barack Obama e Dmitri Medvedev banchettavano con degli hamburger in Virginia dando un morso e un calcio al passato della Guerra Fredda, gli agenti dell'Fbi stavano tenendo occhio una decina di spie russe che cercavano di 'americanizzarsi' per carpire informazioni e cercare nuovi adepti. La notizia degli arresti, diffusa ieri dal Dipartimento della Difesa, è arrivata come un fulmine nel cielo appena rischiarato dei rapporti Usa-Russia. Il presidente Barack Obama preferisce non esprimersi per il momento. Oggi, durante una conferenza stampa dalla Casa Bianca sull'economia, ha dribblato una domanda sull'argomento con un garbato ma sbrigativo «grazie».

Più accesi i toni che arrivano dal Cremlino: gli arresti di sospette spie russe negli Stati Uniti sono «infondati» e «male intenzionati» e rappresentano un ritorno all'epoca della guerra fredda, ha tuonato questa mattina il ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov in una nota ufficiale. «Non comprendiamo le cause che hanno spinto il ministero della Giustizia americano a rilasciare dichiarazioni pubbliche nello spirito delle 'storie di spie' dei tempi della guerra fredda», ha scritto il ministro aggiungendo che Mosca «vuole delle spiegazioni». Nel pomeriggio di oggi i toni si sono leggermente ammorbiditi e dalla Russia è arrivato l'appello a non dimenticare i progressi appena raggiunti nei rapporti tra le due superpotenze. Con un'altra nota ufficiale il ministero degli Esteri di Mosca, pur ammettendo che alcune presunte spie sono di nazionalità russa, ha invitato Washington a mostrare «la comprensione appropriata» tenendo conto del «carattere positivo» delle relazioni fra i due Paesi. Anche il premier russo Vladimir Putin, ex spia del controspionaggio del Kgb nella Germania dell'Est, ha auspicato oggi che lo scandalo delle spie non danneggi i rapporti.

La vicenda, inoltre, sembra non essere limitata ai confini americani: oggi un'altra presunta spia legata agli arrestati in America è stata fermata a Cipro mentre a Londra il Foreign Office ha fatto sapere che è stata aperta un'inchiesta sul possibile utilizzo di passaporti del Regno Unito da parte delle presunte spie russe. L'emittente NTV ha identificato due delle presunte spie, entrambe di nazionalità russa, mostrando le loro fotografie: Mikhail Semenko, negli Stati Uniti dal 2008, e Anna Chapman, che si pensa abbia un marito britannico arrivato in America nel febbraio di quest'anno. Da qui il probabile coinvolgimento del Regno Unito.

Secondo i documenti del tribunale resi noti dall'Fbi, lo scopo delle spie era quella di cercare e costruire contatti in alcuni circoli politicamente influenti spacciandosi per civili. Gli agenti sono tutti accusati di spionaggio, un crimine che prevede una pena di 5 anni. Nove di loro sono accusati anche di riciclaggio di denaro e rischiano quindi fino a 20 anni di galera. Lo smantellamento di questa rete di spionaggio è la conclusione di dieci anni di indagini dell'Fbi.