La moglie di Panahi smentisce il rilascio
Conferma invece che sia stata versata una cauzione
TEHERAN - La moglie di Jafar Panahi ha smentito che il regista iraniano sia stato scarcerato. La notizia era stata diffusa ieri da diverse agenzie, che citavano un comunicato della Procura generale di Teheran: «Jafar Panahi è stato liberato dietro pagamento di una cauzione di due miliardi di rial (circa 200mila dollari)».
Ma la moglie, Tahereh Saeedi, oggi ha smentito la notizia alla France Presse: «No, non è stato liberato, sono colei che lo può sapere meglio», confermando invece il versamento della cauzione.
REGISTA «SCOMODO» - Panahi aveva iniziato da una decina di giorni uno sciopero della fame, che intendeva proseguire fino alla sua liberazione. Era finito in carcere per aver provato a girare un film «scomodo» sulle proteste antigovernative. Il regista iraniano avrebbe dovuto partecipare al festival di Cannes in qualità di giurato. Il connazionale Abbas Kiarostami, in concorso al Festival, ne aveva chiesto martedì scorso la liberazione. Le lacrime dell'attrice Juliette Binoche, all'annuncio dello sciopero della fame, hanno fatto il giro del mondo.
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