Teheran oscura i siti internet Repubblica e Bbc
Nuovi fermenti di protesta nelle università della capitale
TEHERAN - In Iran da qualche giorno è vietato l'accesso alle homepage di Repubblica e della Bbc: «In base alla legge sulla criminalità informatica l'accesso al sito richiesto non è possibile», si legge sull'avvertimento che compare sullo schermo di chi cerca di collegarsi ai siti web dalla rete iraniana.
La segnalazione - scrive oggi il quotidiano - è arrivata da «diversi operatori di ong presenti in Iran abituati a fare riferimento alle pagine web di Repubblica per avere un resoconto non censurato di quanto accade nel Paese. Allo stesso modo iraniani residenti in Italia hanno tentato invano ieri di leggere le consuete corrispondenze dall'Iran di amici e familiari, trovandosi davanti a e-mail inspiegabilmente bianche».
Repubblica - che oggi pubblica nelle pagine dell'approfondimento interno un reportage di Vanna Vannuccini da Teheran - denuncia «forme di censura che rappresentano appunto un giro di vite, in quanto anche nei giorni più caldi delle manifestazioni che hanno fatto seguito ai brogli elettorali dello scorso giugno Repubblica.it è sempre stata raggiungibile». Il quotidiano dà notizia di «nuovi fermenti di contestazione registrati negli ultimi giorni all'università Beheshti di Teheran che sembrano segnalare la possibilità di una nuova massiccia ondata di protesta», con il regime che sembra «intenzionato a fare di tutto per scongiurare quanto accadde poco meno di un anno fa quando cronache, filmati e immagini della brutale repressione furono divulgati attraverso i blog e i canali dei social network».
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