29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Perso anche il Senato

Domenica no per la Merkel sconfitta in Nordreno

Le urne in uno dei Land più popolosi penalizzano drammaticamente la Merkel. Risorge l'Spd, dopo tante sconfitte

BERLINO - Se ne era andata lontana, fino in Russia dove è stata fra i pochi capi di Stato europei a rispondere all'invito del presidente Medvedev e partecipare alla parata sulla Piazza Rossa. in onore della vittoria russa nella Seconda guerra mondiale. Un appuntamento, quello del 65esimo anniversario, che Angela Merkel non voleva mancare. Ma mentre era in terra di Russia è successo di tutto. Inclusa una bruciante sconfitta elettorale che le costerà la maggioranza in Senato.

A Bruxelles, dove l'Ecofin discuteva del meccanismo di stabilizzazione 'salva-euro', le trattative sono state particolarmente sofferte e la Germania è mancata proprio all'inizio. Il ministro delle Finanze Wolfgang Schauble è stato ricoverato in ospedale per una reazione a un farmaco; alla fine a rappresentare Berlino è giunto il titolare dell'Interno, Thomas de Maiziere Intanto Merkel sia pure da lontano faceva sentire la sua influenza.

Fonti dell'Eliseo riferivano che il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco hanno «constatato il loro accordo completo» sulle misure: Parigi e Berlino tengono a segnalare di essere al timone degli sforzi anti-crisi. Da Washington la Casa Bianca ha fatto sapere di aver lanciato un appello a Merkel, il secondo in tre giorni, per richiedere misure «energiche» dell'Ue per rassicurare i mercati.

Ma in questo ginepraio diplomatico-finanziario, per Merkel la botta più dura anche se prevista è arrivata dall'interno, dalle elezioni regionali in Nordreno-Westfalia. Qui la coalizione di cristiano democratici e liberali al governo federale è uscita sconfitta dalle elezioni regionali perdendo di conseguenza la maggioranza al Bundesrat, il Senato federale delle regioni: Cdu e Fdp non hanno i numeri per formare il governo del Land.

Il Nordreno Westfalia, uno dei Laender più ricchi e popolosi del paese, tradizionalmente bastione dei socialdemocratici, si era lasciato tentare nel 2005 da una coalizione conservatrice. Proprio nel rush finale, sono arrivate anche le ripercussioni del costoso quanto impopolare piano di salvataggio per la Grecia, per niente gradito dagli operai della Ruhr, aggiungendosi alla scarsa popolarità del governatore uscente, Juergen Ruettgers.