30 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Elezioni sudanesi

Carter: voto in Sudan non conforme a norme internazionali

L'ex presidente USA: «Riserve espresse anche dagli osservatori della UE»

KARTOHOU - Le prime elezioni multipartito in Sudan dal 1986 non hanno ottemperato ai criteri internazionali. Lo ha detto oggi l'ex presidente Usa Jimmy Carter che con la sua fondazione e alla guida di una missione di osservatori internazionali.

Forti riserve sulla regolarità del voto erano stata espresse oggi anche dagli osservatori dell'Unione Europea. Il capo della missione di osservatori dell'Unione europea (UE) per le elezioni in Sudan, Veronique de Keyser, ha affermato oggi a Khartoum che lo scrutinio di questa settimana ha soddisfatto solo in parte gli standard internazionali, ma «ha aperto uno spazio democratico» nel paese. Queste elezioni «non hanno risposto all'insieme ma solo ad alcuni» di questi standard internazionali, ha detto alla stampa.

«Questo è un contesto molto particolare. C'è stato un passo importante per aprire uno spazio democratico in Sudan», ha dichiarato De Keyser.
Secondo i primi risultati, il presidente Omar al Bashir sarebbe in testa con un vero e proprio plebiscito. La commissione elettorale ha annunciato ieri che nei pochi distretti dove il voto è stato scrutinato Bashir ha ottenuto fra l'88% e il 94% di suffragi.

Il Sudan, il più grande paese d'Africa, ha conosciuto dall'11 al 15 aprile scorso le sue prime elezioni multi-partitiche - regionali, legislative e presidenziali - in un quarto di secolo. Lo scrutinio ha conosciuto molti problemi logistici ed è stato segnato dal boicottaggio dell'opposizione e del partito degli ex ribelli sudisti (SPLM). I risultati saranno annunciati nel corso dei prossimi giorni.