20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Eutanasia

La Destra svizzera: tassa sugli stranieri per la «morte dolce»

L'esecutivo del cantone di Zurigo dovrà ora formulare una proposta di legge

ZURIGO - Una tassa sugli stranieri che arrivano a Zurigo per fruire dell'assistenza al suicidio. E' questa la mozione avanzata da un esponente dell'ultradestra svizzera (Udc), che è stata approvata con 93 voti contro 51 dal parlamento del Cantone Zurigo e che obbliga adesso l'esecutivo a formulare una proposta di legge.
Lo scopo della mozione è quello di scoraggiare il cosiddetto «turismo della morte» e di remare verso un divieto totale dell'assistenza al suicidio in Svizzera.

Ormai da anni, molti malati gravi vengono da tutto il mondo a morire in Svizzera, dove sanno di poter ottenere a pagamento una «dignitosa» assistenza per porre fine alla loro vita. In base ai dati ufficiali - ricorda oggi il sito online di Swissinfo - in Svizzera i suicidi assistiti di stranieri sono cresciuti dai 91 (su un totale di 272) contati nel 2003, ai 132 (su circa 400) praticati nel 2007.

Nel parlamento zurighese socialisti, ecologisti e verdi-liberali si sono opposti alla mozione, approvata anche contro il parere del governo cantonale, che comunque dovrà preparare e sottoporre al parlamento una proposta di legge che corrisponda al contenuto della mozione.

In Svizzera la normativa in vigore punisce l'assistenza al suicidio solo nel caso in cui sia praticata per motivi egoistici. Una situazione giuridica che ha facilitato negli ultima anni la nascita di organizzazioni di aiuto al suicidio. Attualmente sono tre: Exit (Svizzera tedesca), Exit Admd (Svizzera francese) e Dignitas, la più nota all'estero perché accetta le domande di aiuto al suicidio indipendentemente dalla cittadinanza dei richiedenti.