1 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Bloccati dal 28 marzo a 250 metri di profondità

In Cina salvi 77 dei 153 minatori intrappolati in miniera

Secondo l'agenzia «Nuova Cina» di Pechino sono in tutto almeno 100 quelli vivi

PECHINO - Circa cento dei 153 minatori bloccati dal 28 marzo a 250 metri di profondità in una miniera di carbone inondata del nord della Cina sono stati scoperti vivi questa mattina: almeno 77 di loro sono già stati portati in salvo dal personale di soccorso. «E' un miracolo. Non dormire per molti giorni ne è valsa la pena», ha commentato Wei Fusheng, uno dei soccorritori. Alle 13.15 locali, le 6.15 in Italia, l'agenzia Nuova Cina ha annunciato che «almeno 100 minatori» sono erano vivi.

SETTIMANA DISASTROSA - Almeno 3.000 soccorritori sono impegnati in una corsa contro il tempo per pompare l'acqua che ha invaso la grande miniera di carbone di Wangjialing nella provincia settentrionale di Shanxi.
Il livello dell'acqua all'interno si è abbassato di oltre cinque metri da domenica, con i soccorritori che pompano circa 2mila metri cubi di acqua all'ora.
Gli sforzi arrivano al termine di una settimana particolarmente disastrosa per il settore minerario cinese. Quasi trenta persone sono morte e circa duecento sono state date per disperse in cinque diversi incidenti. La sicurezza degli operai lascia a desiderare nelle miniere di carbone cinesi, considerate come le più pericolose del mondo e che forniscono quasi il 70 per cento del fabbisogno energetico del Paese. L'anno scorso, 2.631 persone sono morte nelle miniere di carbone cinesi, ossia circa sette morti al giorno.