20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Rivelazioni del «New York Times»

«Abusò di 200 bimbi, graziato da Ratzinger»

Il Giornale americano apre il caso del sacerdote Wisconsin, chiamando in causa il Pontefice

NEW YORK - I vertici del Vaticano, tra cui il futuro papa Benedetto XVI, coprirono gli abusi sessuali di un prete americano sospettato di avere violentato circa 200 bambini sordi di una scuola del Wisconsin: è quanto scrive oggi il New York Times sulla base di alcuni documenti ecclesiastici di cui il quotidiano statunitense è venuto in possesso.

I FATTI - La corrispondenza interna tra vescovi del Wisconsin e l'allora cardinale Joseph Ratzinger (all'epoca prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede), scrive il New York Times, mostra che la priorità principale era a quel tempo quella di proteggere la Chiesa dallo scandalo.
La vicenda in questione riguarda un prete del Wisconsin, il reverendo Lawrence C. Murphy, che aveva lavorato nella scuola dal 1950 al 1977. Nel 1996, riferisce il quotidiano americano, l'allora cardinale Ratzinger non fornì alcuna risposta a due lettere che gli furono inviate dall'arcivescovo di Milwaukee, Rembert G. Weakland, mentre solo otto mesi più tardi il cardinale Tarcisio Bertone diede istruzioni ai vescovi del Wisconsin di avviare un processo canonico segreto che avrebbe potuto portare all'allontanamento di padre Murphy.
Ma Bertone, precisa il New York Times, fermò questo processo dopo che lo stesso padre Murphy scrisse al cardinale Ratzinger ricordando che il caso era sostanzialmente caduto in prescrizione. «Voglio solo vivere il tempo che mi resta nella dignità del mio sacerdozio. Chiedo il vostro aiuto in questa vicenda», scrisse il sacerdote.

Nei documenti ottenuti dal quotidiano dai legali di cinque uomini che hanno fatto causa alla diocesi di Milwaukee, non c'è traccia della risposta di Ratzinger a questa lettera. Ma secondo quanto si legge, padre Murphy non ricevette mai alcuna punizione o sanzione e fu trasferito in segreto in alcune parrocchie e scuole cattoliche, prima di morire nel 1998.