25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Elezioni Regionali in Francia

Uno «schiaffo» a Sarkozy: i socialisti in testa

Ump dietro i socialisti. La sorpresa Le Pen, quarta forza del paese. Astensionismo record al 53,5%

PARIGI - Dura sconfitta per il presidente Nicolas Sarkozy e il suo partito Ump al primo turno delle elezioni regionali in Francia, che si sono svolte ieri. Il partito socialista è diventato infatti la prima forza politica nel paese, al termine di uno scrutinio che ha segnato una ripresa del Fronte nazionale ed è stato caratterizzato da un forte astensionismo. «I francesi hanno inviato un messaggio chiaro e forte, hanno espresso oggi il loro rifiuto di una Francia divisa e afflitta», ha dichiarato Martine Aubry (Ps).

Secondo le prime stime, il Partito Socialista precede l'Ump e i suoi alleati di circa due punti percentuali secondo Opinionway (29,1% contro il 27,3%) e di oltre tre punti secondo TNS-Sofres (30% contro il 26,7%). I socialisti non ottenevano un risultato così positivo dalle europee del 2004. Il blocco di sinistra (53,8%) distanzierebbe di quattordici punti l'insieme dei partiti di destra (40,4%) secondo TNS-Sofres.

Importante risultato per il Fronte Nazionale di estrema destra di Jean Marie Le Pen, che si è imposto come quarta forza politica del paese, con una percentuale di preferenze tra l'11,2% e il 12%: si tratta di un risultato superiore a quello ottenuto alle scorse elezioni legislative ed europee. Il partito centrista di Francois Bayrou, il MoDem, è uscito invece ridimensionato dal primo turno elettorale, con meno del 5% dei voti. In calo di quasi 5 punti anche gli ambientalisti di Europe Ecologie, guidati da Daniel Cohn-Bendit, che hanno ottenuto circa l'11,4% dei suffragi.

Uno dei dati più rilevanti del voto è stato il forte astensionismo. Il 53,5% degli elettori francesi ha scelto di non andare a votare, il 14% in più rispetto al primo turno delle regionali del 2004 quando era stato del 39,16%. Secondo gli analisti, questo dato avrebbe sfavorito soprattutto l'Ump di Sarkozy. L'astensionismo di oggi è comunque ben lontano dal quello registrato in Francia nelle elezioni europee del giugno scorso, quando il 59,37% degli elettori non si è recato alle urne.