2 maggio 2024
Aggiornato 06:30
I talebani fanno strage a Kabul

Kabul: ucciso 007 italiano. «Ha salvato 4 persone»

Frattini: «Era un consigliere dell'ambasciata». Karzai: «L'obiettivo erano gli indiani»

KABUL - Un attacco suicida dei talebani durato quattro ore ha scosso ieri mattina la capitale afgana Kabul, mietendo almeno 17 vittime fra cui l'italiano Pietro Antonio Colazzo, un agente dei servizi segreti italiani dell'Aise, l'Agenzia informazioni e sicurezza esterna. La dinamica dell'attentato nel cuore della capitale afgana comincia a chiarirsi con il passare delle ore: secondo il portavoce del ministero dell'Interno afgano Zemeri Bashary, tre kamikaze hanno partecipato all'attacco, anche se il portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid nella sua rivendicazione ha parlato di cinque attentatori suicidi.

LA DINAMICA - L'attacco è cominciato verso le 6,30 del mattino con l'esplosione di una autobomba che ha devastato la Guesthouse Arya, uccidendo nove cittadini indiani. Una serie di esplosioni e di sparatorie sono seguite alla deflagrazione. In seguito un kamikaze si è fatto saltare in aria vicino all'edificio ormai in rovina mentre altri due terroristi penetravano in un altro hotel, il Park Residence, dove si trovava la vittima italiana, e che nel frattempo era stato circondato dalle forze di polizia. Uno dei kamikaze si è asserragliato in una camera dell'hotel dove si è fatto esplodere, uccidendo tre poliziotti e ferendone altri sei. L'altro è stato freddato dalla polizia.

Il funzionario dei servizi segreti italiani, secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni dell'attentato, si trovava nella hall del Residence Park. Stando alle dichiarazioni del capo della polizia afgana, il generale Abdul Rahman, Colazzo sarebbe stato ucciso da alcuni colpi d'arma da fuoco mentre era al telefono con la polizia locale per informarla sulla posizione dei combattenti islamici. «Era un uomo coraggioso», ha commentato. «Stava fornendo delle informazioni grazie alle quali la polizia ha potuto evacuare sani e salvi altri quattro italiani».

FRATTINI - Pietro Antonio Colazzo era un consigliere diplomatico della presidenza del Consiglio che operava presso l'ambasciata d'Italia a Kabul, ha precisato il ministro degli Esteri Franco Frattini. «L'Italia e gli altri alleati rimarranno impegnati per la stabilizzazione dell'Afghanistan», ha confermato il titolare della Farnesina. Con la morte del funzionario dei servizi nell'attentato di oggi, sale a 22 il numero degli italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione nel 2003.

KARZAI E INDIA - Il presidente afgano Hamid Karzai ha condannato gli attentati e ha confermato che l'obiettivo erano proprio i cittadini indiani. «Gli attacchi contro gli indiani non altereranno i rapporti tra Afghanistan e India», si legge nel comunicato diffuso dalla presidenza di Kabul. La morte di nove cittadini indiani rischia però di complicare la ripresa dei negoziati fra India e Pakistan iniziata giovedì, dopo la sospensione dei colloqui seguenti agli attacchi a Mumbay del novembre 2008 da parte di estremisti islamici pakistani.