Pedofilia, vertice dal Papa per giro di vite dopo lo scandalo Irlanda
Il Cardinale Brady: «Cammino lungo, serve pentimento e rinnovamento»
CITTÀ DEL VATICANO - L'udienza straordinaria ai vescovi irlandesi concessa oggi e domani dal Papa, in Vaticano, è stata voluta da Benedetto XVI per dettare regole più rigorose alla Chiesa d'Irlanda dopo lo scandalo dei preti pedofili.
«Questo è il terzo incontro su questo argomento nell'arco di sette mesi!», afferma ai microfoni di 'Radio vaticana' il cardinale Sean Brady, primate d'Irlanda. «Credo che il Santo Padre sia molto preoccupato; questo incontro ha avuto una preparazione molto accurata, ma è soltanto un passo di un cammino molto lungo: speriamo che, al nostro rientro in Irlanda, questo si traduca in un processo di pentimento, rinnovamento e riconciliazione, per il bene di tutti».
Contro la Chiesa irlandese ha puntato il dito il rapporto della commissione Murphy, 720 pagine di un'indagine commissionata dal governo che, dopo anni di reticenze e omertà sul tema, ha messo in luce il caso di 46 preti accusati di avere abusato sessualmente di minori tra il 1975 e il 2004 nella cattolicissima Irlanda. La pentola era già stata scoperchiata con il rapporto della commissione Ryan, diffuso a maggio scorso, che raccontava le sevizie e i maltrattamenti cui erano sottoposti i bambini negli istituti gestiti e controllati da ordini religiosi. Il report affidato al giudice Murphy, pubblicato di recente, mette in luce le responsabilità della gerarchia ecclesiastica, rea di aver coperto i pedofili, spostati da alcuni vescovi di parrocchia in parrocchia per tutelare il buon nome della Chiesa e, probabilmente, il suo patrimonio.
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