20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Tentato assalto all'ambasciata italiana

Sale la tensione tra Roma e Teheran

L'Ambasciatore Bradanini convocato dal ministero degli Esteri iraniano

TEHERAN - Sale la tensione tra Roma e Teheran. Un centinaio di miliziani Basiji, vicini al regime, hanno cercato di dare l'assalto all'ambasciata italiana in Iran, prendendola di mira - al grido di «Morte all'Italia» e «Morte a Berlusconi» - con un lancio di pietre e di uova. Gli stessi attimi di tensione si sono vissuti intorno alle rappresentanze diplomatiche di Francia, Olanda e di altri Paesi europei, nel giorno in cui le autorità iraniane hanno annunciato di aver avviato l'arricchimento di uranio al 20 per cento nel sito nucleare di Natanz.

L'Italia, attraverso il suo ministro degli Esteri Franco Frattini, ha annunciato che l'ambasciata resterà aperta ma che l'ambasciatore Alberto Bradanini non parteciperà alle manifestazioni di giovedì in concomitanza con l'anniversario della rivoluzione iraniana. Proprio Bradanini è stato convocato dal ministero degli Esteri iraniano per protestare contro le frasi di Silvio Berlusconi durante la sua recente visita in Israele.

Il presidente del Consiglio italiano in quell'occasione definì «nostro dovere sostenere e aiutare l'opposizione» in Iran. Ma a margine della sua audizione sull'Iran alle Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato, Frattini ha escluso che quelle frasi possano aver influenzato chi ha manifestato davanti all'ambasciata italiana. Quelli con l'Iran», ha sottolineato, «non sono rapporti tesi, (l'Iran) ha purtroppo rapporti complessi e problematici con tutta la comunità internazionale. Sono rapporti che si stanno complicando perchè la palla è nel campo di Teheran, non in quello europeo o americano».