20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Dopo mesi di dura battaglia politica

Obama alla carica: sfida in diretta Tv sulla riforma sanitaria

Sempre più indispensabile l'appoggio di parte dei Repubblicani per cercare soluzioni bipartisan all'impasse

WASHINGTON - Dopo mesi di dura battaglia politica e dopo aver ventilato negli ultimi giorni la possibilità che la riforma sanitaria alla fine non vada in porto, Barack Obama è tornato alla carica e, in un'intervista all'emittente Cbs, ha proposto ai Repubblicani una riunione-sfida in diretta-Tv per cercare soluzioni bipartisan all'impasse.

«Voglio consultarmi da vicino con i nostri colleghi Repubblicani», ha detto Obama alla conduttrice Katie Couric, quel che voglio è chiedere loro di mettere le idee sul tavolo... vorrei avere una riunione ampia, Repubblicani e Democratici, per esaminare sistematicamente tutte le idee migliori e andare avanti».

L'invito è per il 25 febbraio, e secondo il New York Times rappresenta uno sforzo da parte del Presidente per rilanciare il dibattito sulla priorità numero uno del suo primo anno di mandato, appunto la riforma sanitaria, che sembra però essersi arenata sugli scogli del Congresso. La proposta di dibattito però, nota il quotidiano newyorchese, suona anche come l'ammissione che il Presidente ha bisogno dell'appoggio di parte dei Repubblicani per far passare la riforma: soprattutto ora che i democratici hanno perso la maggioranza di 60 seggi al Senato che permetteva loro di resistere alle tattiche ostruzioniste dell'opposizione.

La reazione del Gran Old Party (Gop, il Partito repubblicano) è stata positiva, ma è chiaro che con la riforma della Sanità come principale ancora di salvataggio per tornare alla casa Bianca, i Repubblicani non sono pronti a fare concessioni: «Il miglior modo di varare una vera riforma bipartisan è quella di cancellare le leggi (già approvate da Camera e Senato, ma non ancora «armonizzate» in un testo unico ndr) e di concentrarsi su quei miglioramenti incrementali che migliorerebbero l'accesso abbattendo i costi», ha dichiarato il capogruppo alla Camera, John Boehner.

Dalla Casa Bianca arriva però un netto rifiuto all'ipotesi di un compromesso al ribasso: Obama arriverà con un proprio piano (ovvero, l'armonizzazione delle due leggi già approvate che avrebbe costituito il testo definitivo se non fosse stata persa la maggioranza qualificata al Senato) e cercherà non tanto di arruolare i Repubblicani, quanto di riportare la riforma al centro di un dibattito pubblico concentrato invece sull'economia e sulla disoccupazione.