A Teheran corteo funebre per il fisico ucciso
Importante dispositivo di polizia per esequie
TEHERAN - Al grido di «morte a Israele» e «morte all'America», circa duemila persone hanno partecipato stamane alle esequie di Masoud Ali Mohammadi, il professore di fisica nucleare ucciso martedì scorso all'esterno della sua casa nella capitale iraniana.
Il fisico, che insegnava all'università di Teheran ma lavorava anche per i Guardiani delle Rivoluzione (i pasdaran, forza militare di elite iraniana», è stato ucciso dall'esplosione di una motobomba mentre usciva dalla sua abitazione.
L'attentato, non rivendicato, è stato attribuito da Teheran ai servizi segreti israeliani e americani, che hanno immediatamente rinviato le accuse al mittente.
Durante la processione che ha accompagnato le spoglie dello scienziato dalla sua casa fino al cimitero a nord di Teheran sono stati scanditi slogan ostili anche nei confronti dei cosiddetti «ipocriti» (termine attribuito dal regime islamico ai traditori, ai Mujaheddin del popolo, movimento d'opposizione in esilio che Teheran accusa di essere coinvolto nell'attentato), in favore della Guida Suprema Ali Khamenei e in favore del «diritto all'energia nucleare» dell'Iran.
Sebbene le autorità abbiano presentato Ali Mohammadi come un militante della linea dura del potere, l'opposizione ha pubblicato sui siti internet diverse testimonianze che indicano che il fisico era attivamente impegnato nel campo riformista.
In fondo al corteo ufficiale, ancora davanti all'abitazione dello scienziato, si è formato un raduno silenzioso di circa 300 persone, che però è stato disperso senza violenza da un importante schieramento di polizia.
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