29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Caos a Teheran

La situazione in Iran è ancora tesa

E' giallo sui leader dell'opposizione. Mousavi e Karroubi non sono fuggiti secondo il figlio di quest'ultimo

TEHERAN - Resta alta la tensione in Iran, dove migliaia di persone convocate dalle autorità sono scese in strada nelle principali città del Paese per manifestare il loro sostegno al governo e chiedere dure punizioni agli oppositori del regime. I manifestanti filo-governativi hanno sfilato a Teheran, a Shiraz, a Qom e in altre città urlando lo slogan «morte agli oppositori!».

Un minigiallo si è sviluppato attorno ai leader dell'opposizione: in serata i media ufficiali hanno riferito che i due leader dell'opposizione, Mir Hossein Mousavi e Mahdi Karroubi, sono fuggiti da Teheran per rifugiarsi a Kelar-Abad, una cittadina del nord, «dopo aver constatato la crescita della rabbia del popolo che esige la loro punizione».
Il figlio di Karroubi, Hossein, ha poi chiarito che l'ex presidente del Parlamento e Mousavi non hanno affatto lasciato la capitale. «Alcuni cercano di creare un clima di paura e terrore diffondendo (notizie inerenti) l'arresto o l'esilio (di mio padre) per esercitare pressioni nei suoi confronti», ha detto.

500 persone arrestate - ccIl capo della polizia iraniana, il generale Esmial Ahmadi Moghadam, citato dall'agenzia Irna, ha fatto sapere che sono oltre 500 le persone arrestate nel fine settimana durante le manifestazioni di protesta dell'opposizione a Teheran: di queste almeno 300 sono ancora in carcere. Secondo l'opposizione centinaia di manifestanti sono stati arrestati anche in diverse città di provincia, in particolare a Isfahan, ma le autorità non hanno fornito informazioni in proposito.

Le violenze degli ultimi giorni sono state duramente criticata dalle Nazioni Unite. Navi Pillay, alto commissariato Onu per i diritti umani, ha detto oggi di essere «scioccata» dal numero «dei morti, dei feriti e degli arresti» durante la repressione delle manifestazioni dell'opposizione in Iran.