31 luglio 2025
Aggiornato 03:30
Clima. Vertice Copenaghen

La Commissione UE lieta per l'annuncio di Obama

Ma per ora resta fredda su cifre obiettivi riduzione emissioni, le cifre infatti non sono diverse da quelle che già si conoscevano

STRASBURGO - Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha «accolto con favore» l'annuncio dell'intenzione del presidente americano Barack Obama di recarsi alla Conferenza Onu sul clima di Copenaghen il prossimo 9 dicembre. Secondo quanto riferisce una portavoce, Barroso considera che l'annuncio di Obama «ha reso chiaro che abbiamo bisogno di quanti più capi di Stato e di governo è possibile a Copenaghen», e ha espresso la speranza «che altri seguano presto il suo esempio».

NULLA DI NUOVO - La Commissione, per ora, non commenta le cifre dell'impegno di riduzione delle emissioni che il presidente americano sembra ora pronto a mettere sul tavolo a Copenaghen (ciò che comunque rappresenta un bel cambiamento rispetto al siluro contro la Conferenza Onu inviato dopo il summit Usa-Cina). In realtà, salvo che per l'obiettivo del 30% nel 2025, le cifre non sono diverse da quelle che già si conoscevano, perché presenti nella legge «Cap and trade» approvata dalla Camera dei rappresentanti di Washington (ma un'altro testo simile - che prevede il 20 invece del 17 per cento - è ancora in discussione al Senato).

Concretamente, non c'è nulla di nuovo nel fatto che gli Usa si impegnino a ridurre le emissioni del 17% entro il 2020, ma rispetto all'anno di riferimento 2005, invece che il 1990. Sul 1990 si basano le riduzioni previste dal Protocollo di Kyoto e quelle del 20% (che potrebbero salire al 30%) già decise dell'Ue, sempre per il 2020, così come il 25% annunciato dal Giappone. E non è molto significativo l'impegno già noto per un taglio delle emissioni dell'83% nel 2050, quando i responsabili politici di oggi saranno sottoterra, come ha notato lunedì il negoziatore capi dell'Onu, Yvo de Boer.