A Copenaghen non ci sarà accordo finale sul clima
Soluzione in due tempi. Prima di lasciare Singapore e volare in Cina, Obama ha incontrato il presidente russo Dmitri Medvedev
SINGAPORE - Il presidente americano Barack Obama e altri leader mondiali presenti a Singapore hanno deciso oggi che alla Conferenza internazionale sul clima, in programma il prossimo mese a Copenaghen, non verrà presa alcuna decisione finale. Si cercherà invece di trovare un'intesa «vincolante politicamente» per rinviare a un futuro vertice la risoluzione delle questioni più spinose, riporta il New York Times.
In una colazione organizzata stamattina a margine del Forum economico Asia Pacifico (Apec), i leader, tra cui il premier danese Lars Lokke Rasmussen, che presiederà la conferenza sul clima, hanno constatato che sarà impossibile sottoscrivere a Copenaghen un nuovo trattato sul riscaldamento globale, vincolante per tutti i 192 Paesi che saranno presenti nella capitale danese, viste le profonde divergenze ancora esistenti tra i Paesi ricchi e quelli più poveri sugli indirizzi da adottare.
LA «TAPPA» DI COPENAGHEN - I leader sono però consapevoli che sarà necessario trovare una intesa «politica», per rinviare le decisioni finali a una nuova conferenza che si terrà molto probabilmente a Città del Messico. Una soluzione in due tempi insomma, per scongiurare la possibilità di un fallimento a Copenaghen. I leader hanno compreso «che è irrealistico aspettarsi un accordo definitivo, vincolante per tutti» alla conferenza in Danimarca, ha spiegato Michale Froman, vice consigliere per la sicurezza nazionale Usa. Ma è «importante» che Copenaghen diventi «una tappa» verso un nuovo trattato sul clima, ha aggiunto.
L'INCONTRO CON MEDVEDEV - Prima di lasciare Singapore e volare in Cina, Obama ha incontrato il presidente russo Dmitri Medvedev, confermando di voler raggiungere un nuovo accordo Start sulla riduzione delle armi strategiche entro la fine dell'anno. L'attuale trattato START scade il prossimo 5 dicembre, e i negoziatori russi e americani stanno lavorando contro il tempo per risolvere le questioni tecniche e politiche ancora aperte.