29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Negoziati di Copenhagen sul clima

Obama a Copenhagen se ci saranno progessi sufficienti

Ieri Premier britannico Gordon Brown, parlando al Forum sul clima di Londra, lo aveva esortato a partecipare

LONDRA - Barack Obama potrebbe partecipare al vertice sul clima di Copenhagen se di qui a dicembre saranno compiuti progressi sufficienti a siglare un accordo in grado di fermare il riscaldamento climatico.

Parlando ieri al Forum sul clima di Londra, una delle tappe verso Copenhagen, l'inviato speciale di Barack Obama per il clima, Todd Stern ha detto che il presidente degli Stati uniti auspica che un accordo venga raggiunto a dicembre: «Se verrà fatto un accordo che giustifichi la presenta dei leader, allora lo considereremo senz'altro».

Ieri il premier britannico Gordon Brown aveva avvertito che non ci sarà alcuno «piano B» per fermare il riscaldamento climatico, se dovessero fallire i negoziati per Copenhagen e ha esortato Barack Obama a partecipare al vertice. Senza la presenza del leader statunitense, ha ammonito Brown, ogni accordo sarebbe considerato senza valore.

La due giorni londinese sul clima, che ha riunito i 17 più grandi «inquinatori» al mondo, si è conclusa ieri senza una precisa proposta dai Paesi ricchi per finanziare meccanismi di adattamento agli effetti del surriscaldamento, da affiancare a progetti di taglio delle emissioni. Secondo Ed Miliband, segretario britannico all'Energia e al Cambiamento climatico, ha parlato di «notevoli» miglioramenti verso una posizione comune: «è una via tutta in salita - ha detto - ma è più fattibile oggi di ieri».

Come fa notare oggi il Financial Times, l'Ue, che vuole arrivare alla conferenza di Copenhagen con una posizione 'di peso', dovrà cercare terreno comune quantomeno sull'approccio da portare al summit sul clima. In particolare, va deciso se precisare una cifra che i governi 'ricchi' dovrebbero mettere sul piatto dell'assistenza ai Paesi in via di sviluppo. Secondo la Commissione europea, entro il 2020 serviranno tra i 22 e i 50 miliardi di euro l'anno per finanziamenti pubblici sul clima. Una cifra che suscita le perplessità, e i timori, di vari esecutivi europei.