23 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Riforma sanitaria USA

Commissione Finanze Senato approva riforma sanitaria Obama

Il testo votato anche da una senatrice repubblicana. Il si odierno è l'ultimo prima che la legge arrivi all'esame dell'aula

NEW YORK - La commissione Finanze del Senato ha approvato la bozza di riforma della sanità proposta dai democratici. La commissione ha varato il testo con 14 voti favorevoli e 9 contrari. In sostegno del piano, approvato in precedenza da altre quattro commissioni del Senato, è arrivato in extremis anche il voto di uno dei senatori repubblicani, quello di Olympia Snowe. Il si odierno è l'ultimo prima che la legge arrivi all'esame dell'aula.

Il varo da parte della commissione Finanze era dato quasi per scontato dopo che Snowe aveva comunicato, durante le dichiarazioni di voto, la propria intenzione di appoggiare il testo. La senatrice del Maine diventa così la prima esponente repubblicana ad approvare la riforma Obama, considerata il capitolo più importante del primo anno di governo dell'amministrazione democratica.

Nelle settimane scorse il piano aveva già superato l'esame di altre quattro commissioni parlamentari ma quello odierno era ritenuto uno degli ostacoli più difficili per Obama. Il testo è considerato storico poiché è il primo a introdurre l'obbligo per tutti gli americani ad avere un'assicurazione sanitaria. Nessuna riforma della sanità era mai arrivata così avanti nel processo legislativo dai tempi di Theodore Roosevelt. La legge voluta da Bill Clinton nel 1993 non arrivò mai infatti al voto dell'aula a causa dell'opposizione di parte dello stesso partito democratico.

Il varo non significa tuttavia che la strada sia in discesa. La bozza approvata oggi è infatti molto diversa da quella uscita dalle altre commissioni e nei prossimi giorni il leader della maggioranza in Senato, Harry Reid, dovrà lavorare alla stesura di un testo che metta d'accordo le diverse versioni. Alcuni degli stessi democratici che hanno votato in favore della legge oggi hanno chiarito che non è scontato il loro sì in aula. Il nodo resta infatti quello della cosiddetta «opzione pubblica», la creazione di una compagnia assicurativa nelle mani del governo che introduca sul mercato delle polizze a basso prezzo, accessibili da tutte le famiglie.

Il testo al voto oggi è considerato il più «conservatore» che sia passato per le aule del Parlamento negli ultimi mesi. Per evitare la bocciatura dell'aula l'amministrazione è stata infatti costretta a digerire una riduzione del budget complessivo per la legge e un ruolo minore dello Stato nel mercato privato. Al posto dell'opzione pubblica in Senato i democratici hanno così proposto la creazione di una rete di cooperative locali gestite direttamente dai pazienti, che avrebbero comunque l'obiettivo di offrire polizze a basso prezzo per consentire ai milioni di americani oggi non assicurati di avere una, seppur minima, copertura previdenziale. Uno dei cardini irrinunciabili della Casa Bianca è infatti quello di ridurre drasticamente il numero di americani senza assicurazione, che oggi supera i 45 milioni di cittadini.