NYT: giornalisti in fuga dall'IRAN, temono punizioni
Giornalista che aveva lavorato per El Mundo arrestata ad agosto
TEHERAN - Decine di giornalisti, fotografi e blogger iraniani che hanno coperto le contestate elezioni presidenziali del giugno scorso, vinte da Mahmoud Ahmadinejad, stanno fuggendo dal Paese per paura di subire punizioni. Lo riporta il New York Times. Secondo l'organizzazione non governativa Reporter senza frontiere, si tratta del più grande esodo di giornalisti dall'Iran dai tempi della Rivoluzione islamica del 1979.
Tra le centinaia di persone arrestate dopo le manifestazioni di protesta post-elettorali organizzate dall'opposizione ci sono anche molti giornalisti di Teheran, tra cui il reporter del magazine americano Newsweek, Maziar Bahari, che è anche un documentarista. Alcuni di essi sono imputati nei processi collettivi che le autorità iraniane stanno svolgendo. La moglie di un giornalista, Ahmad Zeidabadi, ha detto che suo marito è stato torturato.
Durante le repressioni delle manifestazioni di giugno il governo iraniano aveva tenuto alla larga i giornalisti stranieri, e aveva ordinato a quelli iraniani di restare a casa. Diversi giornalisti hanno però sfidato le autorità e hanno diffuso su internet e in interviste telefoniche notizie su ciò che stava accadendo, e ora ne scontano il prezzo.
Oggi anche El Mundo riferisce che la giornalista iraniana Fariba Pajooh, 28 anni, che ha lavorato per il quotidiano spagnolo durante le elezioni di giugno, si trova da 52 giorni nel carcere di Evin, a Teheran, con l'accusa di propaganda contro il suo Paese.
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