29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Intervenento al Summit sul clima

Obama: «Se non interveniamo subito, catastrofe irreversibile»

Il presidente Usa fa mea culpa: abbiamo fatto poco, ora nuova era

NEW YORK - La comunità internazionale è alle prese con un problema «difficilissimo», «scomodo» ed è costretta ad affrontarlo nel bel mezzo di una recessione di portata mondiale. Ma sul nodo dei cambiamenti climatici si deve intervenire immediatamente, o la catastrofe sarà irreversibile. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama, intervenendo al Summit sul clima, promosso al Palazzo di Vetro dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

«La maniera in cui la nostra generazione risponderà alla minaccia dei cambiamenti climatici - ha detto il presidente democratico, su posizioni radicalmente opposte rispetto al suo predecessore, George W. Bush - sarà giudicata dalla storia: se non agiremo con forza, in maniera rapida e tutti insieme rischiamo di consegnare alle generazioni future una catastrofe irreversibile».

E' una minaccia che non risparmia nessun Paese «grande o piccolo, ricco o povero». L'innalzamento del livello dei mari minaccia tutte le coste e «il tempo a disposizione per fermare la marea che avanza sta finendo».

Obama fa mea culpa per la mancata risposta del suo Paese al nodo del clima. Cita John Fitzgerald Kennedy, «i nostri problemi sono una conseguenza delle attività dell'uomo, dunque devono essere risolti dall'uomo» e ammette che «per troppi anni, gli uomini hanno fatto poco o hanno addirittura ignorato l'immensità della minaccia». «Anche gli Stati Uniti», ammette Obama «ma questo è un nuovo giorno, questa è una nuova era e posso dire con orgoglio che gli Stati Uniti hanno fatto di più per l'energia pulita e per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera negli ultimi otto mesi che in qualsiasi altro periodo della storia».