20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Estradizione a rischio

Lula nomina nuovo Giudice per il caso Battisti

Genro smentisce legami con il caso dell'ex terrorista dei Pac

BRASILIA - Con una decisione che in Brasile sta facendo molto discutere, il presidente Inacio Lula da Silva ha designato José Antonio Dias Toffoli come nuovo giudice del Supremo tribunal federal (Stf), l'alta corte incaricata di esaminare la richiesta di estradizione di Cesare Battisti. La nomina del giurista di 41 anni, che prende il posto di Carlos Alberto Menezes Direito morto il primo settembre, dovrà essere convalidata dalla commissione Giustizia del Senato e poi dall'Aula.

L'iniziativa di Lula rischia di avere notevoli ripercussioni sul caso dell'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo condannato all'ergastolo per quattro omicidi commessi tra il 1978 e il 1979. Il parere di Toffoli - ammesso che la ratifica parlamentare arrivi prima della ripresa del dibattito - potrebbe infatti fare sbloccare il sostanziale pareggio tra sostenitori e contrari all'estradizione per Battisti registrato lo scorso 9 settembre nell'alta corte.

La normativa stabilisce che il nuovo giudice, pur non avendo preso parte alla discussione sin dal suo inizio, possa comunque esprimere un voto. L'Italia da oltre cinque anni insegue all'estero l'ex Pac con l'obiettivo di fargli scontare la pena in una patria galera. Dopo l'esilio negli anni Ottanta in Francia, dove è diventato scrittore di romanzi polizieschi, Battisti fuggì in Brasile nell'agosto 2004, con falsi documenti, per evitare di essere estradato in Italia. Arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro e rinchiuso in un carcere alla periferia di Brasilia, Battisti ha poi ottenuto l'asilo politico, nel gennaio scorso, dal ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro.

Malgrado la legislazione brasiliana stabilisca che la concessione dello status di rifugiato politico mette automaticamente fine al processo di estradizione, il Tribunale supremo ha deciso di continuare ad esaminare la richiesta dell'Italia, che contesta la concessione del beneficio a Battisti. Il 9 settembre, con un cavillo procedurale - una richiesta di rinvio per studiare meglio le carte - il giudice Marco Aurelio era riuscito a sospendere l'annuncio della sentenza del Tribunale supremo sul caso, quando ormai era evidente che la maggioranza dei giudici era favorevole ad annullare l'asilo politico.

Fino a quel momento avevano pronunciato la loro dichiarazione di voto sette membri del Tribunale: quattro per l'estradizione, tre contro. Il voto di Marco Aurelio, se l'avesse espresso, sarebbe stato un 'no' ma subito dopo di lui avrebbe votato invece a favore il presidente del Tribunale, Gilmar Mendes. Risultato finale 5 a 4. Davanti alla sconfitta certa Marco Aurelio ha chiesto il rinvio non dichiarando il suo voto. Ora l'intervento di Toffoli potrebbe risultare decisivo contro l'estradizione, visto che le regole prevedono che in caso di parità si decida a favore dell'imputato.

Genro ha comunque smentito ogni possibile legame tra la nomina di Toffoli e il caso Battisti aggiungendo che «mai il presidente Lula indicherebbe un ministro pensando al voto» di un determinato procedimento. Mendes ha invece valutato che Toffoli «difficilmente» potrà accettare di esprimere un voto, data la «peculiarità» del caso e il poco tempo a disposizione per farsi un'idea documentata.