19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Esteri. Afghanistan

Militare Gb ucciso in raid per liberare reporter Nyt

Ha perso la vita in operazione a Kunduz che ha salvato Farrell

KABUL - Un militare britannico è rimasto ucciso durante l'operazione militare compiuta nella provincia di Kunduz per liberare Stephen Farrell, il giornalista rapito sabato scorso assieme al suo interprete, Sultan Munadi. Lo hanno riferito fonti militari in Afghanistan.

Nell'incursione ha perso la vita anche l'interprete afgano di Farrell. Secondo un giornalista locale, che ha parlato con alcuni residenti, sarebbero morti anche dei civili, tra cui donne e bambini.

In una breve telefonata delle 7.30, ora di New York, Farrell ha confermato a Susan Chira, collega del quotidiano The Times: «Sono fuori, sono libero». Chira, a sua volta, ha spiegato che Farrell ha precisato di essere stato liberato durante un'incursione compiuta da «un rilevante numero di soldati», che ha ingaggiato un violento combattimento con i suoi rapitori. Il giornalista ha detto inoltre di avere già avvertito la moglie.

In una seconda telefonata all'ufficio di corrispondenza del New York Times a Kabul, Farrell ha poi rivelato alcune delle circostanze che hanno portato alla sua liberazione, rivelando cosa è accaduto quando i due ostaggi hanno sentito il rumore assordante di alcuni elicotteri. «Eravamo in una stanza, i talebani correvano ovunque, era evidentemente un raid», ha spiegato, secondo quanto si legge sul quotidiano statunitense.

«Abbiamo pensato che ci avrebbero ucciso e che saremmo dovuti scappare».

Ad un certo punto, ha raccontato ancora Farrell, il collega afgano è uscito dalla stanza, urlando «Giornalisti! Giornalisti!»: «ma è finito in mezzo a una raffica di proiettili, mentre io ho trovato riparo in un fosso». Farrell non ha però saputo precisare se i proiettili che hanno ucciso il suo interprete afgano sono partiti dalle armi alleate o dei talebani.

Dopo un minuto o due, Farrell - che è in possesso della doppia cittadinanza irlandese e britannica - ha detto di avere sentito delle voci britanniche che lo invitavano a venire allo scoperto. E dopo averlo fatto, ha scoperto il cadavere del suo collaboratore afgano.

Sultan Mohammad Munadi «è stato lasciato nella stessa posizione in cui è caduto», ha aggiunto Farrell, precisando di non sapere di più. «E' tutto quello che so. L'ho visto morire davanti ai miei occhi. Non si muoveva. Era morto. Era così vicino, giusto due passi davanti a me quando è stato colpito», ha ricordato il giornalista.