6 maggio 2024
Aggiornato 09:00
Negoziati di Copenaghen sui cambiamenti climatici

A 100 giorni da Copenhagen 100 sculture ghiaccio a Pechino

E un'altra a Delfi: da summit si attendono risposte su futuro

PECHINO - In occasione dei cento giorni che separano il Pianeta dall`apertura dei negoziati di Copenaghen sui cambiamenti climatici, Greenpeace ha posizionato cento sculture di ghiaccio presso il «Tempio della Terra» a Pechino. Le sculture raffigurano dei bambini e simboleggiano il futuro incerto di oltre un miliardo di persone in Asia la cui sopravvivenza è minacciata dalla mancanza di risorse idriche. I cambiamenti climatici, infatti, stanno causando la perdita dei ghiacciai himalayani che riforniscono i fiumi Gange, Yangtze, Mekong, il Fiume Giallo e altri importanti bacini.

Allo stesso tempo un`altra scultura di ghiaccio, che raffigura il numero «100» su un mappamondo gigante, è stata inaugurata a Nuova Delhi, per segnare l`inizio del conto alla rovescia per Copenaghen. Le sculture sono state realizzate con le acque dei fiumi himalayani. Le stime dell`IPCC indicano che agli attuali tassi di aumento delle temperature, l`80 per cento dei ghiacciai dell`Himalaya, il «terzo polo» del Pianeta dopo Artico e Antartide, andrà perduto nel giro di trent`anni.

Il «Tempio della Terra» era il luogo dove gli imperatori cinesi pregavano per la prosperità della natura e per buoni raccolti. «Siamo oggi qui per sottolineare il rischio catastrofico che sta correndo il nostro Pianeta», spiega Yang Ailun, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace in Cina. «La scomparsa dei ghiacciai himalayani mette a rischio la disponibilità idrica di un quinto della popolazione mondiale. Se i leader del mondo non troveranno un accordo serio a Copenaghen, i bambini di oggi avranno gravi problemi di accesso all`acqua potabile».

Per evitare i peggiori impatti del clima, i più recenti studi scientifici mostrano che occorre fermare la crescita delle emissioni di CO2 entro il 2015 e devono essere portate il più vicino possibile allo ZERO entro il 2050. Greenpeace esorta i Paesi industrializzati, come gruppo, a ridurre le proprie emissioni di gas serra di almeno il 40% entro il 2020, rispetto ai livelli del 1990. I Paesi in via di sviluppo devono invece ridurre la crescita delle proprie emissioni del 15-30% entro la stessa data. I Paesi industrializzati devono aiutare i Paesi in via di sviluppo a centrare questo obiettivo contribuendo con circa 110 miliardi di euro all`anno fino al 2020.

La ricchezza futura di India e Cina si sta letteralmente sciogliendo al sole», commenta Yang Ailun: «Mancano appena cento giorni prima che i leader del mondo raccolgano la sfida della prima minaccia ambientale per il genere umano e trovino a Copenaghen l`accordo per scongiurare la più grave minaccia ambientale per l`umanità».

Oltre alle attività a Pechino e Nuova Delhi, continua la spedizione nell`Artico della nave rompighiaccio «Arctic Sunrise», per documentare la rapidità della perdita delle masse glaciali dell`Artico. Sul Monte Rosa, infine, gli attivisti di Greenpeace hanno aperto un banner di 5.200 metri sul ghiacciaio di Gorner, con il messaggio «Our climate, Your decision», e hanno installato un campo di protezione del clima con lo scopo di mostrare la necessità di un`azione urgente.