Dopo otto mesi, nomine di Obama ancora in alto mare
Il Senato ha confermato finora meno della metà dei funzionari
NEW YORK - A oltre otto mesi dall'ingresso alla Casa Bianca la squadra messa in piedi da Barack Obama per riformare l'America è ancora lontana dall'essere al completo. Delle oltre 500 nomine siglate dal presidente appena il 43% è stato confermato dal voto del Senato potendo entrare così nel pieno dei propri poteri. A mancare non sono solo funzionari e ambasciatori ma anche i ruoli di punta dell'amministrazione. Nonostante il giro di vite promesso ai mercati finanziari, ad esempio, al Tesoro manca ancora il sottosegretario con la relativa delega e con due guerre in corso al Pentagono non è ancora arrivato il segretario per l'Esercito.
Secondo un'indagine condotta dal New York Times complessivamente Obama può contare ad oggi su 236 funzionari in carica a fronte di 543 nomine. I dipartimenti dove il cambio della guardia procede più velocemente sono quelli di Stato e della Difesa dove sono state riempite circa 60 posizioni chiave. Particolarmente in ritardo sono quello per la Sicurezza Nazionale e della Salute. Al dipartimento del Tesoro, dove molte delle persone scelte hanno declinato le nomine, sono arrivati finora appena una decina di alti funzionari.
Un problema che ha spinto molti tecnici a suggerire di riformare il processo di nomina perché gli incarichi più delicati, come quelli dell'antiterrorismo, siano occupati più velocemente. Gli storici ricordano ad esempio come George W. Bush abbia ricevuto il dossier che avvisava di imminenti attacchi terroristici sul suolo americano nell'agosto 2001, quando molte delle nomine per i servizi segreti erano ancora in divenire.
Negli otto mesi nello Studio Ovale il presidente ha inoltre visto rinunciare all'incarico diversi personaggi chiave che dovranno essere presto rimpiazzati.
Tra le posizioni più attese ci sono anche gli ispettori che dovranno monitorare le spese pubbliche, in particolare quelle per i trasporti per cui l'amministrazione ha avviato il più vasto piano d'azione attuato in America dagli anni '50. Ancora vacanti sono infine le poltrone per la guida dell'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale e quella del responsabile per la non proliferazione nucleare.
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