5 maggio 2024
Aggiornato 14:00
Regolamenti di conti fra i clan del narcotraffico

Ciudad Juarez: uccise da ieri 25 persone

Nuove stragi narcotraffico nella città più pericolosa del Messico

CIUDAD JUAREZ - Venticinque persone sono state uccise nel corso di regolamenti di conti da ieri a Ciudad Juarez, la città messicana al confine con gli Stati Uniti, teatro da anni di sanguinosi scontri fra i clan che controllano il narcotraffico. Otto delle vittime sono state massacrate in un bar, secondo le autorità locali.

Un gruppo di almeno 6 killer ha fatto irruzione nel bar verso l'1.30 del mattino, quando in Italia erano le 8.30 di lunedì; hanno abbattuto il proprietario e la moglie, poi hanno sparato raffiche di fucile d'assalto sui clienti. Oltre alle otto vittime, sono rimasti sul terreno quattro feriti gravi.

Domenica pomeriggio un commando di uomini in uniforme nera aveva ucciso sei uomini in una casa di una località vicina a Ciudad Juarez. La maggioranza delle altre vittime è stata uccisa per strada in altri quartieri della città Ciudad Juarez, dall'altra parte della frontiera rispetto a El Paso, in Texas, conta 1,3 milioni di abitanti ed è la città più pericolosa del Messico. Qui si concentra la guerra per il controllo della droga e per l'esportazione verso gli Stati Uniti, primo cliente mondiale per la cocaina. La guerra ha ucciso oltre 10.000 persone in Messico dal primo gennaio 2008, nonostante il dispiegamento di oltre 36.000 fra poliziotti e soldati negli Stati del nord della confederazione.

Calderon ha recentemente affermato che il futuro della democrazia è stato posta in gioco con questa lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Le ultime elezioni parlamentari non sono stati favorevoli per il Partito di Azione Nazionale, Pan, il partito conservatore del presidente messicano. La sconfitta elettorale ha segnato il ritorno alla politica del Partito Rivoluzionario Istituzionale, Pri, che aveva monopolizzato il potere per 70 anni nel Paese.