Suu Kyi: «Condanna e domiciliari del tutto ingiusta»
«Sono però felice di poter tornare a casa seppur agli arresti domiciliani»
RANGOON - Un avvocato di Aung San Suu Kyi,ha riferito che la leader dell'opposizione birmana ha definito «del tutto ingiusto» il verdetto del tribunale che la condanna a 18 mesi di arresti domiciliari, ma, sottolinea il legale, l'assistita è apparsa felice di poter ritornare nella sua casa.
Suu Kyi, ex Premio Nobel per la Pace oggi 64enne, è stata condannata ieri da un tribunale birmano per aver violato il precedente regime degli arresti domiciliari permettendo a un cittadino americano, che aveva raggiunto a nuoto la sua casa, di restarci due giorni. Ha già trascorso quattordici degli ultimi venti anni agli arresti domiciliari. La condanna di ieri implica però la sua impossibilità a partecipare alle elezioni che dovrebbero in teoria tenersi il prossimo anno.
«Aung San Suu Kyi ha detto che la condanna era totalmente ingiusta così come disonesto è stato il giudizio del tribunale sul caso», ha detto l'avvocato Nyan Win, uno dei quattro legali che assistono la donna.
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