4 maggio 2024
Aggiornato 18:30
«Dolorosi incidenti che non possono essere difesi»

Procuratore riconosce casi tortura manifestanti in carcere

Incluso «incidente Kahrizak», prigione dove sono morti detenuti

TEHERAN - Per la prima volta un alto esponente del potere giudiziario iraniano ammette che alcuni detenuti arrestati durante e dopo le manifestazioni post-elettorali sono stati torturati nelle carceri iraniane.
«ERRORI» - Il procuratore generale Qorbanali Dori-Najafabadi, in conferenza stampa, ha detto che alcuni «errori» avrebbero causato alcuni «dolorosi incidenti che non possono essere difesi»; «coloro che ne sono responsabili saranno puniti», ha aggiunto.

Questi errori comprendono anche «l'incidente di Kahrizak», un riferimento alla morte di diversi detenuti nella prigione a sud-ovest di Teheran.

ATTO DI ACCUSA - Queste affermazioni - scrive oggi il New York Times che riporta la notizia - sono a metà tra un atto di ammissione e un atto di accusa, poichè la maggior parte degli arresti sono stati effettuati dalla Guardia Rivoluzionaria e dalle milizie islamiche Basiji, uomini che non sono agli ordini del potere giudiziario.

I PASDARAN VOGLIONO PROCESSARE MOUSSAVI - Mirhossein Moussavi e Mehdi Karroubi, candidati dell'opposizione sconfitti alle elezioni iraniane di giugno, e l'ex presidente riformista Mohammad Khatami devono essere processati per aver fomentato i disordini scoppiati dopo il voto che ha confermato Mahmoud Ahmadinejad alla presidenza. Lo sostengono le Guardie della rivoluzione. «Bisogna chiedersi chi è il grande manovratore di questo colpo di stato. Qual è il ruolo di Khatami, Mussavi e Karroubi? Se sono loro gli istigatori, i burattinai, ed è questo il caso, i responsabili della giustizia e della sicurezza devono arrestarli, processarli e punirli per domare i fuochi di questo complotto», ha scritto il comandante Yadollah Javani in un articolo pubblicato da Sobhe Sadegh, il settimanale dell'ufficio politico dei Guardiani della rivoluzione.