Iran: in tremila al Grand Mossala
Polizia pesta manifestanti, usati manganelli e agenti in moto
TEHERAN - La polizia ha picchiato alcuni manifestanti e fatto uso di gas lacrimogeni per cercare di disperdere le circa tremila persone che si sono riunite al Grand Mossala, luogo di preghiera a cielo aperto nel centro di Teheran, dove le autorità hanno vietato una cerimonia per ricordare le vittime delle violenze post-elettorali promossa dall'opposizione iraniana.
«I manifestanti alzano le braccia, fanno il segno della vittoria, mentre la polizia cerca di disperderli«, ha dichiarato un testimone all'Afp. «Alcuni dimostranti hanno incendiato dei cassonetti, mentre dei poliziotti in tenuta anti-sommossa attraversano la folla in moto per tentare di disperderli», ha detto il testimone. «La polizia ha rotto i finestrini di numerose auto», ha aggiunto.
Centinaia di automobilisti suonano il clacson, come è ormai abitudine tra i sostenitori del capo dell'opposizione Mir Hossein Mousavi da quando è nato il movimento di contestazione contro la rielezione il 12 giugno del presidente Mahmud Ahmadinejad.
Più di 2mila persone si sono riunite prima al cimitero di Beheshte Zahra, a sud di Teheran, per commemorare il quarantesimo giorno dalla morte delle vittime nella manifestazione del 20 giugno. Gli agenti hanno usato manganelli e bastoni per sciogliere la manifestazione e numerose persone, tra cui il regista iraniano Jafar Panahi, autore de «Il Cerchio» (The Circle), sono state arrestate.
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