2 maggio 2024
Aggiornato 04:00
Il quotidiano celebra i primi 100 giorni di Bo alla Casa Bianca

Sul New York Times il finto editoriale del cane di Obama

«Siamo tutti un'unica specie, dal più piccolo chihuahua al più forte dei mastini»

NEW YORK - «Siamo tutti un'unica specie, dal più piccolo chihuahua al più forte dei mastini». Anche dall'ultimo arrivato di casa Obama, il cane Bo, arriva un inno all'uguaglianza attraverso le colonne del New York Times che celebra i primi cento giorni del cucciolo del presidente americano con un vero e proprio editoriale semi-ironico.

«Ho provato a sperimentare quest'apertura anche vicino casa passando un po' più di tempo con il pastore tedesco del vicepresidente Joe Biden», scrive Ben Greenman immedesimandosi nel pastore da acqua portoghese che da aprile abita alla Casa Bianca. Uno scherzo (forse non del tutto esilarante) con cui il Times ironizza sui grandi obiettivi fissati da Barack Obama per ridare speranza al popolo americano.

Il «first pet» azzarda anche paragoni con i suoi predecessori e fa un parallelo tra lui e il cane di Franklin Delano Roosvelt, Fala, che catturò il cuore degli americani in tempo di guerra e che rimase famoso per le sue abitudini poco educate come inseguire le cagnette e mangiare dalla spazzatura presidenziale. «Non dovremmo mai smettere di aspirare alla perfezione», scrive il finto Bo parlando dei suoi miti del passato come Dash, il collie del presidente Benjamin Harrison, e imitando così le doti di leadership del suo più famoso padrone.

«Entrando nei secondi 100 giorni della mia amministrazione sento l'orgoglio e il piacere di servire il popolo americano», conclude Bo, «e per trovare il modo per fare di questa nazione e di questo pianeta un posto migliore per i nostri figli e i nostri nipoti».