Iran, la denuncia di Rsf: 41 giornalisti in carcere
Preoccupazione per «la repressione crescente» contro giornalisti
PARIGI - Reporter senza frontiere ha annunciato di aver avuto notizia di cinque nuovi arresti di giornalisti in Iran, che portano a 41 il numero degli operatori dell'informazione detenuti nel Paese, un mese dopo i contestati risultati delle elezioni presidenziali.
L'associazione per la difesa della libertà di stampa ha condannato «la repressione crescente» contro i giornalisti in Iran e ha giudicato «molto inquietante» la situazione.
Rsf ha riferito dell'arresto sabato di Tohid Bighi, fotografo e collaboratore del sito Mashroteh, che sosteneva il candidato Mehdi Karoubi. Il giorno prima un altro fotografo che ha lavorato per molte agenzie nazionali e internazionali, Majid Saidi, è stato arrestato nella sua casa da agenti del ministero dell'Intelligence, secondo Rsf. Il giornalista e direttore del blog Paineveste, Henghameh Shahidi, è stato arrestato il 29 giugno nello stesso modo, ha aggiunto l'organizzazione.
Il 21 giugno, Somaieh Nosrati, che lavorava per i giornali Teheran Emoroz e Hayat No è stato inoltre arrestato nella sua abitazione da agenti del ministero dell'Intelligence. Tutti e quattro sono stati trasferiti in un luogo sconosciuto e le famiglie non hanno alcuna informazione sulla loro sorte, ha indicato l'organizzazione. Ieri una quinta persona, Said Matinpour, giornalista per il settimanale Yarpagh, è stata condotta in prigione dopo essere apparsa dinanzi al tribunale rivoluzionario di Teheran. Un mese prima, era stato condannato a otto anni di reclusione per aver avuto un colloquio e «rapporti con stranieri» e per «pubblicità contro il regime».
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