2 agosto 2025
Aggiornato 02:00

Pakistan: Arsenale nucleare cresce, timore Usa per aiuti militari

Nyt: Congresso teme che fondi saranno utilizzati per programma

ISLAMABAD - Le ultime indiscrezioni che arrivano dal Pakistan non sono affatto rassicuranti e turbano profondamente il Congresso degli Stati Uniti. Il paese starebbe infatti espandendo rapidamente il proprio arsenale nucleare, portando di conseguenza il Congresso americano a chiedersi se i miliardi di dollari di aiuti militari, proposti al fine di aiutare l'esercito pachistano a combattere in modo più efficiente contro i guerriglieri talebani, non verranno utilizzati in futuro proprio per accrescere il programma nucleare del Pakistan.

A parlare della questione oggi è il New York Times, che ricorda come Mike Mullen, capo degli Stati maggiori riuniti, abbia confermato la scorsa settimana che in effetti il Pakistan starebbe ampliando il suo arsenale. In realtà la risposta è stata tanto semplice quanto priva di dettagli, in quanto Mullen si è limitato a rispondere «sì» alla domanda che gli è stata rivolta durante un'audizione in corso al Senato.

La conferma è fonte di imbarazzo per il governo di Obama, in quanto Washington sta facendo il possibile per rassicurare il mondo sulle ambizioni nucleari del Pakistan, affermando che l'arsenale, che conta tra le 80 e le 100 testate, non cadrà mai nelle mani degli integralisti islamici.

Le crescenti preoccupazioni sono state confermate però anche da Bruce Riedel, co-autore della nuova strategia afghano-pakistana di Obama, che ha affermato che il Pakistan «ha più terroristi per miglio quadrato rispetto a ogni altro posto sulla faccia della terra, e che dispone di un programma nucleare che sta crescendo più velocemente che in nessun altro posto».

Il Congresso inizia di conseguenza a temere che alla fine i finanziamenti che è chiamato ad approvare saranno davvero dirottati. La conseguenza potrebbe dunque essere un ritardo o una riduzione degli aiuti a favore del paese.

Intanto, alcuni esponenti del Congresso fanno pressioni al Pakistan affinché precisi che l'assistenza che riceverà sotto forma di aiuti militari sarà utilizzata solo per combattere contro i guerriglieri, e non per ampliare i propri programmi militari per competere contro il suo storico avversario, rappresentato dall'India. Un avvertimento è arrivato in particolare da Carl Levin, presidente democratico della Commissione di servizi militari al Senato. «A meno che i leader pachistani non si impegnino con le parole e i fatti a dimostrare che le loro forze armate e il personale di sicurezza lavorino per eliminare la minaccia rappresentata dagli estremisti, e a meno che non siano chiari nel dimostrare che stanno agendo in tale senso, per la sicurezza del loro futuro nessun aiuto diventerà effettivo».

Da segnalare che il Congresso sta considerando la proposta di spendere 3 miliardi di dollari nel corso di prossimi cinque anni al fine di addestrare le forze militari pachistane che combattono contro i guerriglieri, rifornendole anche di mezzi adeguati. Gli aiuti vanno a sommarsi ai 7,5 miliardi di dollari di aiuti civili.