3 ottobre 2025
Aggiornato 09:30

Nuova influenza: Messico «riapre», in Europa crescono casi

Oms: «Il passaggio al livello 6 non sarebbe fine mondo»

Città del Messico - Senza sapere ancora se il picco epidemico della nuova influenza sia stato effettivamente raggiunto, il Messico, dove sono saliti a 26 i decessi per il virus H1N1 su 727 casi accertati, ha deciso di abbassare il livello d'allarme per la febbre suina, facendolo passare da rosso ad arancione. Contemporaneamente è stata autorizzata la riapertura della maggior parte dei locali pubblici chiusi il 28 aprile scorso. «I ristoranti di Città del Messico potranno riprendere la loro attività a partire dal 6 maggio con l'obbligo di osservare le misure e le raccomandazioni fissate dalle autorità sanitarie», ha dichiarato Jose Avila, vice sindaco della capitale messicana. I musei, le biblioteche e i luoghi religiosi riapriranno le loro porte giovedì, ha precisato Avila. Restano invece ancora chiusi fino a nuovo ordine i cinema, i teatri e le discoteche.

Da Ginevra l'Organizzazione mondiale della Sanità - che ha registrato 1.003 casi in 21 Paesi e 27 decessi - ha sottolineato che l'eventuale passaggio al livello 6, quello massimo di allerta pandemica, per fronteggiare l'influenza A «non vuole assolutamente dire che ci si avvicina alla fine del mondo. E' importante essere chiari su questo punto perché altrimenti, se annunciamo il livello 6, provocheremo un'ondata di panico inutile», ha dichiarato il direttore generale dell'Oms, Margaret Chan. In serata, sempre l'organizzazione mondiale della Sanità ha affermato di ritenere indispensabile che l'influenza suina venga inclusa nell'elenco delle epizootie (forme epidemiche che si diffondono fra gli animali) da segnalare obbligatoriamente alle autorità internazionali competenti. Questo, per via delle sue implicazioni per la salute umana.

Intanto gli Stati Uniti hanno aggiornato a 286 il numero di casi accertati dell'influenza A in 36 dei 50 stati, uno mortale. Lo ha annunciato il Centro federale di controllo e di prevenzione delle malattie (Cdc), sottolineando che la stima provvisoria «potrebbe ancora aumentare». La maggior parte dei casi è benigna, ha dichiarato un alto responsabile del Cdc. Anche in Europa aumentano i casi di contagio. In Spagna, il Paese più colpito del Vecchio continente, è salito a 54 il numero di persone che hanno contratto il virus dell'influenza A. I nuovi casi sono stati registrati in Andalusia (sud) e nella regione di Valencia (est). Alla lista dei Paesi colpiti dalla febbre suina si aggiunge anche il Portogallo dove oggi è stato accertato il primo caso. Lo ha dichiarato il ministro della Sanità di Lisbona, Ana Jorge, precisando che si tratta di una donna di 30 anni tornata recentemente da una vacanza in Messico. La donna è guarita, ma viene tenuta in isolamento a casa. In Italia i casi accertati sono quattro.

In Gran Bretagna, fonti del ministero della Sanità hanno riferito che nelle ultime ore sono state nove le persone che hanno contratto il virus, sette dei quali contratti nel Regno Unito. In totale sono 27 i casi accertati di nuova influenza in Gran Bretagna, 23 in Inghilterra e 4 in Scozia.

Da Bruxelles, la Commissione europea ha raccomandato di evitare tutte le misure ingiustificate contro la febbre suina per «evitare che la crisi sanitaria diventi una crisi economica». Nel corso di un dibattito in Parlamento, il commissario europeo per la Salute Androulla Vassiliou ha invitato i Paesi europei a cooperare al fine di adottare misure che «siano giustificate da elementi di prova». «E' essenziale per evitare che la crisi sanitaria diventi una crisi economica», ha detto. «La situazione è grave, ma non dobbiamo abbandonarci al panico», ha concluso, osservando che l'Ue ha messo in atto sistemi per «rispondere in modo efficace e collettivamente» a questa crisi.