Febbre suina in Messico e Usa
Per Adoc pericolo anche in Italia se non c'è tracciabilità
Venti il numero dei morti accertati in Messico per il nuovo ceppo dell'influenza suina mentre sono in corso accertamenti su altre 40 persone decedute. La maggior parte delle vittime ha fra i 25 e i 45 anni. I casi di sospetta infezione nel paese latino americano sono poco più di mille; otto negli Stati Uniti. E' allarme sanitario per l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Domani riunione d'emergenza dell'Oms per frenare il rischio epidemia ma fin d'ora il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie Usa (Cdc) di Atlanta teme che sia «probabilmente troppo tardi».
L'Oms ha attivato l'apposito Strategic Health Operations Centre (Shoc) per seguire la situazione e lo stesso presidente Barack Obama è costantemente informato sull'evoluzione della malattia. Le persone contagiate erano tutte entrate a diretto contatto con i suini: ciò suggerisce la possibilità che il virus possa trasmettersi da uomo a uomo. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il virus ha la stessa struttura genetica di quello riscontrato nel Sud degli Stati Uniti: un mix inedito di virus di solito presenti tra maiali, uccelli e umani. «Ma non siamo disarmati», tranquillizzano. «Il virus H1N1 reagisce all'antivirale Tamiflu».
«La situazione non è al massimo livello di guardia, per il momento è semplicemente un'allerta che riguarda gli istituti superiori di sanità e i medici: stiamo osservando la situazione», ha detto il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio. «Siamo in collegamento con l'Oms, abbiamo allertato la rete Influnet che utilizziamo per la sorveglianza sia epidemiologica che sindromica - ha aggiunto - e in queste ore si sta anche valutando l'opportunità di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere». Comunque, ha precisato Fazio, l'Italia «dispone di un preciso piano, concordato con gli altri stati dell'Ue, di preparazione e risposta a un'eventuale pandemia influenzale, e dispone di ampie scorte di farmaci antivirali in caso di necessità».
L'Adoc da anni chiede la tracciabilità anche per la carne suina e ovina, come è prevista per quella bovina e avicola (dopo i casi di Mucca pazza e dell'influenza aviaria). Ma nessun Governo l'ha voluta prevedere per legge. Ora ci auguriamo si proceda rapidamente. E' l'unico modo per garantire il consumatore. Nel caso della carne suina Adoc chiede la tracciabilità per tutti i prodotti lavorati e gli insaccati, dove deve essere indicata la provenienza di tutti i componenti dell'insaccato.