23 aprile 2024
Aggiornato 12:30

Islam, Arabia saudita: presto stop a matrimoni sotto i 16 anni

Annunciata riforma che porrà fine a «tratta di spose minorenne»

RIYAD - Se realizzato, sarà senz'altro una svolta epocale nella storia dell'islam moderno: Il ministro della Giustizia dell'Arabia saudita, Mohammed Bin Abdul Karim al Issa, ha annunciato che presto entrerà in vigore una riforma generale del sistema del matrimonio vigente nel paese. In un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano locale al Watan, il ministro disegna le linee guida della nuova legge: niente più nozze al di sotto dei 16/15 anni; comunque la differenza d'età tra gli sposi non potrà superare i 15 anni nel caso uno dei due sia minorenne; stop alle «tratta delle spose minorenni» esercitata da padri 'avidi'; obbligatorio, «l'assenso della sposa»; e infine multe salate e possibilità di «revoca e annullamento» dei matrimoni non «regolamentari».

«Regolamentare le nozze delle minorenni - ha detto Issa - serve per garantire i diritti ed evitare il malcostume rappresentato dal fenomeno negativo di dare in sposa le minorenni, una cosa che va soppressa». La nuova riforma, «metterà un automatismo chiaro per riscrivere completamente le regole per il regime dei matrimoni» soprattutto con minorenni. Lo stesso giornale riporta il «generale entusiasmo registrato negli ambienti giuridici e accademici» del Regno wahabita: Il Consigliere del ministero, Khalid Bin Said al Shehrani, ha spiegato che il nuovo sistema «segue il dettame della Shariya (legge islamica) che considera «prioritario», «il concetto di evitare il danno (alla minore) su quello di realizzare vantaggio (allo sposo anziano)».

Lo stesso, consigliere, ricorda la necessita di «adeguare» le leggi del Regno ai «trattati internazionali in difesa dei diritti delle donne e dell'infanzia» firmati dal governo saudita. Ricordando che «il 90% dei matrimoni di uomini anziani con minorenne avvengono dietro il pagamento di somme di danaro», l'avvocato Majid al Qarani, anche lui consigliere legale del ministero ha sottolineato «l'assoluta necessità di una norma che ponga fine al profitto» che spesso i genitori padri realizzano con «la tratta della propria figlia».

«L'aumento di: divorzi; deviazione morale; e numero di vedove in giovane età» nella società saudita suggeriscono al docente universitario Abdul Aziz al Amry di «non lasciare spazio alle interpretazione dei giudici» sulle nuove riforme. Una commissione ministeriale ad hoc, istituirà un registro per i 'Mazun' autorizzati; ovvero gli imam abilitati a celebrare i matrimoni. Infine, come ultimo razio, il sovrano saudita che ha voluto questa riforma, nella sua qualità di massima autorità esercitante del sistema di patria potestà, avrà cura di «revocare oppure annullare i matrimoni non regolamentari», contratti tra i suoi sudditi.