Austria: Non potevano non sapere, denunciati moglie e figlio Fritzl
Da parte di un avvocato tedesco di Duisburg
VIENNA - I dubbi su una possibile complicità della moglie o di altri familiari di Josef Fritzl continuano a tenere banco in Austria, anche dopo la conclusione del processo che ha comminato l'ergastolo in clinica psichiatrica al 73enne austriaco.
Un avvocato tedesco di Duisburg, Hans Ulrich Groth - riporta oggi il quotidiano austriaco Der Kurier - ha deciso di sporgere denuncia contro la madre e il figlio primogenito di Fritzl che, secondo lui, «dovevano sapere dell'esistenza dell'abitazione sotterranea».
A questo si aggiunge lo «stupore» per il fatto che non sia stato fatto alcuno sforzo effettivo per chiarire la loro posizione nella vicenda. «Qualsiasi donna di casa, qualsia domestica o la curiosità di qualsiasi bambino - scrive l'avvocato - prima o dopo avrebbe scoperto un passaggio segreto in una cantina».
La procura di St.Poelten si difende: «Abbiamo ascoltato oltre 140 testimoni, ma non è emerso nulla».
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