19 aprile 2024
Aggiornato 13:30

L'ira di Obama: uno scandalo i bonus ai dirigenti Aig

Ordina a Geithner di bloccare l'erogazione delle somme

WASHINGTON - Obama si erge nuovamente a paladino dei contribuenti americani, e lancia la sua battaglia contro i bonus dalle cifre astronomiche di Wall Street: bonus che, a dispetto della recessione, della peggiore crisi del sistema finanziario dai tempi della Grande Depressione e dei licenziamenti a catena che lasciano in mezzo alla strada centinaia di migliaia di lavoratori, i grandi colossi americani continuano a elargire. Almeno, è questo il messaggio che arriva da Aig, gruppo assicurativo ex numero uno al mondo, che per sopravvivere non ha esitato a bussare alla porta del governo e a ricevere aiuti pari a ben 170 miliardi di dollari.

Ma il colosso ha anche annunciato l'elargizione di 165 milioni di dollari di bonus ai suoi dirigenti. Attenzione però, visto che l'ammontare è solo una piccola parte dei 450 milioni di dollari di bonus che il gruppo ha intenzione di versare ai manager. L'America si infuria, e la parola che risuona di più in tutti gli ambienti, da quelli governativi ai mercati, fino a finire nelle case dei normali cittadini, è «scandalo». E di scandalo parla anche Obama, che ha ordinato al segretario al Tesoro Timothy Geithner di utilizzare «qualsiasi mezzo legale» per bloccare l'erogazione di questi bonus. «Non è solo una questione di dollari e centesimi - spiega oggi il presidente americano in un attacco diretto ai vertici di Aig - Qui si parla dei nostri valori fondamentali».

Lui stesso si dice attonito. «Questa (Aig) è una società che si trova in difficoltà finanziarie a causa di comportamenti incoscienti e all'insegna dell'avidità. In queste circostanze, è difficile capire come Aig abbia erogato bonus ai trader sui derivati, poco meno di 165 milioni di dollari in pagamenti extra. Come giustifica questo scandalo di fronte ai contribuenti che stanno permettendo alla società di andare avanti?». «Negli ultimi sei mesi - ricorda Obama - Aig ha ricevuto una somma notevole dal dipartimento del Tesoro: una somma che è stata versata dai contribuenti americani, gli stessi che stanno perdendo in questa crisi la propria casa, il proprio posto di lavoro, lo stesso sogno americano». Insomma, «in tutto il paese, ci sono persone che lavorano duramente e che affrontano le loro responsabilità ogni giorno, senza beneficiare di operazioni governative di salvataggio o di bonus multimilionari.

Tutto quello che chiedono è che tutti, da «Main Street» a «Wall Street» a Washington, rispettino le stesse regole». I bonus di Aig fanno poi montare ancora più rabbia se si considera che la società ha comunicato proprio recentemente di aver concluso il quarto trimestre con un rosso di bilancio di 61,7 miliardi di dollari, il più ampio nella storia della Corporate America. L'indignazione in America è palpabile così ovunque e un funzionario della Casa Bianca ha sottolineato che l'amministrazione potrebbe decidere di cercare il modo per riprendersi parte dei bonus assicurati ai dirigenti. «E' inaccettabile che le società di Wall Street ricevano aiuti dal governo che poi utilizzano per erogare bonus (ai loro dirigenti): questo, mentre il cittadino medio americano lavora duramente per far fronte alla crisi economica», ha detto un funzionario del governo, che ha preferito optare per l'anonimato. Dal canto suo il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha affermato di aver «buttato giù il telefono un po' di volte nel discutere di Aig», e che ora si sente «arrabbiato», e capisce perfettamente perché i cittadini americani siano anch'essi infuriati. Rabbia e frustrazione anche al Congresso. Il senatore repubblicano Richard Shelby ha lanciato l'allarme, affermando che in generale il governo deve fare il possibile affinché «i soldi (dei contribuenti) non siano sprecati».

E ancora. «Stiamo premiando i fallimenti. Molte di queste persone (dirigenti) dovrebbero essere licenziate, non ricevere bonus». Tutta la vicenda «è orribile, scandalosa». A scagliarsi contro il caso Aig è stato anche Lawrence Summers, il consigliere economico del presidente, che afferma che il comportamento di Aig è «vergognoso». Ma Summers fa notare anche che il governo federale non può intervenire in questo caso. Tutta l'attenzione sarà dunque su Obama, e su quanto riuscirà a fare per dimostrare al popolo americano che, come ha sempre detto, è dalla sua parte. La vicenda Aig del resto cade a puntino mentre l'amministrazione studia una strategia su più fronti per 'vendere' al meglio agli americani le sue proposte economiche, e far approvare dal Congresso la manovra finanziaria; ma se Obama non riuscirà a bloccare i bonus d'oro ai manager del gruppo, la ricaduta in termini di reputazione potrebbe essere pesante.