29 aprile 2024
Aggiornato 13:00

Usa-Brasile: Obama e Silva pronti a rafforzare amicizia

Al centro del colloquio l'economia e le energie alternative

WASHINGTON - Il presidente statunitense Barack Obama e il suo omologo brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, nel loro primo incontro alla Casa Bianca hanno parlato per oltre un'ora della crisi globale, di energia e di ambiente. Il colloquio è stato per entrambi più che soddisfacente e produttivo in vista del G20 che si terrà il 2 aprile a Londra, seguito a metà del mese prossimo dal summit delle Americhe a Trinidad. Per Lula, primo leader latino americano ad essere ricevuto dal neo-presidente, l'incontro con Obama è stato «un'occasione storica» per migliorare le relazioni tra gli Stati Uniti e l'America latina.

Il protocollo della visita ha il suo significato: Obama ha veduto in gennaio il messicano Felipe Calderon, accordando dunque una grande importanza al paese confinante, ma non si era ancora insediato alla Casa Bianca. Lula, a capo della nona economia del pianeta e idealmente anche a capo del fronte dei paesi socialdemocratici o 'socialisti' sudamericani, ha anche il ruolo di araldo delle economie emergenti, critico degli effetti della globalizzazione. Obama ha elogiato il presidente brasiliano affermando di ammirare il Brasile e la lungimirante e progressiva leadership del suo presidente.

«C'è una grande amicizia tra i due paesi ma possiamo renderla anche più forte», ha detto Obama. Lula ha contraccambiato i complimenti a Obama e ha affermato che sia lui che il presidente americano sono «davvero convinti» che le decisioni che saranno prese al G20 riusciranno a risolvere la crisi. Obama ha poi negato l'esistenza di divisioni tra i paesi membri del G20 sul modo con cui rilanciare l'economia globale. Per alleggerire il clima della conferenza stampa nello studio Ovale, Lula ha detto che prega più spesso per Obama che per se stesso dati i molti problemi che deve affrontare il 'collega'.

«Non vorrei essere al suo posto», ha aggiunto scherzando. Anche Obama ha sfoggiato l'autoironia dicendo che secondo lui i repubblicani sperano che vada più presto in visita in Brasile perché si augurano che possa perdersi nella foresta amazzonica. Il Brasile è uno dei più maggiori partner commerciali per gli Stati Uniti. Inoltre è uno dei più importanti paesi produttori di petrolio ed è il più grande esportatore di etanolo, elementi che possono servire a Washington per affrancarsi dal greggio venezuelano, in mano all'iroso presidente Hugo Chavez, e per avviare gli Stati Uniti verso energie alternative.

E proprio di ambiente, clima ed energie alternative i due leader hanno parlato a lungo. Il Brasile lamenta però il fatto che non siano stati fatti progressi per togliere il dazio da 53 centesimi per ogni gallone (3,8 litri) di etanolo importato. Questione che Obama ha riconosciuto e che si è detto pronto a superare, auspicando la collaborazione dei due paesi sul biodiesel, «straordinaria alternativa». Tra i temi affrontati anche la custodia di Sean Goldman, il bimbo di 8 anni nato dalla relazione di un americano con una donna brasiliana. David Goldman vuole la custodia di Sean e si oppone all'avvocato brasiliano Joao Paulo Lins e Silva, patrigno del bambino. La mamma, Bruna Bianchi, è morta l'anno scorso e il Sean è attualmente affidato alla zia Silvana Bianchi e al patrigno. La madre aveva portato Sean in Brasile nel 2004 senza il consenso del padre. Entrambi i governi sembrano d'accordo: il trasferimento di Sean fu illegale. Ma la questione è in sospeso davanti a una corte federale brasiliana.