28 agosto 2025
Aggiornato 01:30

Francia, anche in Messico polemiche: Chi paga vacanza Sarkozy?

Presunto soggiorno dal miliardario Ramirez

PARIGI - Anche in Messico oltre che in Francia infuriano polemiche sul soggiorno messicano del presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha trascorso prima della visita di Stato nel paese - iniziata lunedì scorso - diversi giorni in vacanza con la moglie Carla Bruni: chi ha pagato? Attorno alla parte privata della visita c'è stato un fitto velo: solo domenica si è saputo che il presidente francese già era in Messico da venerdì. Si dice che sia stato ospite del noto miliardario Roberto Hernandez Ramirez, membro del cda di Citigroup.

Chi ha pagato? Se lo chiedono i francesi, che risventolano lo spettro del conflitto d'interessi; il palazzo dell'Eliseo aveva annunciato che la parte privata del viaggio era comunque gentilmente offerta dal governo messicano, ovvero che era effettuata «su invito del presidente Felipe Calderon». Hernandez Ramirez è assai vicino a Calderon. E anche a Città del Messico si chiedono a chi sia finito il conto. Uno dei leader dell'opposizione di sinistra, Mario Alberto di Costanzo Armenta, ha annunciato di aver depositato una interrogazione all'Istituto federale di accesso all'informazione (Ifai, organo governativo).

Di Costanzo Armenta è un ex deputato del PRD, il principale partito dell'opposizione di sinistra. Secondo di Costanzo Armenta, Sarkozy e la moglie Carla hanno soggiornato per tre giorni - da venerdì a domenica - in una proprietà al mare di Hernandez Ramirez, presidente della quarta banca del paese, Banamex, filiale della banca americana Citigroup. «Vorrei sapere perché ha prestato o affittato la sua villa» dice l'ex deputato. Secondo fonti francesi, Ramirez ha offerto in seguito anche il soggiorno nel suo lussuoso albergo «El Tamarindo». Da ieri la polemica - lanciata dalla radio Rtl - infuria in Francia perché, come ricorda il quotidiano di sinistra Liberation citando i tanti esempi precedenti, «Nicolas Sarkozy ama i miliardari e i loro inviti».

Quanto alla vacanza offerta dal Messico, un alto diplomatico messicano, che richiede l'anonimato, ha detto a Rtl «certamente la presidenza messicana non ha pagato per un soggiorno che non si è svolto in una residenza dello Stato». Ma la questione veramente imbarazzante, scrive Liberation, è che Roberto Hernandez Ramirez si porterebbe dietro la reputazione di aver partecipato al narcotraffico: e cita il sito di sinistra «Rue89» secondo cui «negli anni Novanta fu sospettato in Messico di far passare cocaina sudamericana nei suoi possedimenti e di partecipare al riciclaggio del denatoro della droga». La fonte? Un articolo del «Boston Phoenix» del 1999 intitolato «Clinton e i suoi amici narcos messicani», che riprendeva a sua volta una inchiesta del giornale messicano «Por Esto».