Le Iene contro Lega e M5s: "Truffati dalle banche e beffati dal governo?"
Le Iene attaccano il governo per un presunto "regalino" che l'esecutivo penta-leghista avrebbe fatto alle banche
ROMA - Secondo Le Iene anche i partiti che ora stanno al governo, e che un tempo erano pronti alle barricate contro il «salva-banche» di Matteo Renzi, avrebbero infilato un «regalino» a favore degli istituti di credito, a scapito dei poveri malcapitati truffati dalle banche. Il programma di Italia 1 riassume la vicenda dei risparmiatori, che hanno votato i partiti che formano l'attuale governo e a cui in campagna elettorale era stato promesso il rimborso del 100%. Antonino Monteleone è andato da quei politici a cercare una risposta. «In campagna elettorale tutti hanno capito che Lega e 5 Stelle promettevano il rimborso del 100% ai risparmiatori truffati dalle banche. Non sta andando così, anzi, c’è allo studio un accordo «blindato» per gli azionisti: 30% del rimborso e liberatoria che non ci saranno ulteriori ricorsi» attacca la «Iena», che già la settimana scorsa aveva incontrato il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa del Movimento 5 Stelle, che si era difeso sostenendo che «è l’Europa che ce lo chiede».
Via lo scudo
Il governo è corso ai ripari dopo le proteste dell’Associazione Vittime del Salva-banche cancellando lo «scudo» per gli istituti e le autorità di vigilanza di cui aveva parlato il programma di Italia 1. Ora i risparmiatori potranno sempre agire in giudizio per il risarcimento di quella parte del danno che non viene rimborsata dal fondo ad hoc previsto dalla manovra. La modifica, come riportato dal Fatto Quotidiano, è contenuta in un emendamento della Lega alla legge di bilancio presentato in commissione alla Camera. Massimo Bitonci, sottosegretario leghista al Mef, ha dichiarato: «Ripristiniamo la possibilità di proporre azioni nei confronti delle Autorità di vigilanza e delle banche, oltre a consentire di proseguire nel contenzioso legale contro Consob, Bankitalia e le banche». Con l’emendamento in questione viene così rivisto il meccanismo di ristoro per gli azionisti truffati dalle banche. «Lo ribadiamo: il ristoro del 30 per cento, che non ha eguali in Europa, deve essere considerato un acconto».
Ristoro del 30%
Il testo sarebbe stato cambiato da qualcuno dopo la decisione politica secondo Bitonci. «Noi abbiamo preparato un emendamento per il quale resta la possibilità di fare causa a banche e Consob. Il ristoro del 30 per cento va considerato come acconto» spiega Bitonci. Quando Monteleone gli contesta che non è quanto promesso, Bitonci replica: «Ma sai quanto è il 100 per cento? Sono 20 miliardi, questa è la realtà. Noi abbiamo 1,5 miliardi, che è comunque una somma estremamente importante». «Con l’emendamento presentato intendiamo allargare la platea dei risparmiatori da ammettere alle procedure, acceleriamo i tempi di erogazione e incrementiamo lo stanziamento finanziario per aumentare la percentuale del ristoro attraverso ulteriori disponibilità fino a 2,5 miliardi provenienti da fondi dormienti».
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