29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Economia

La Banca d'Italia avverte: «Niente scorciatoie, il debito si paga»

Per il governatore Ignazio Visco «Il destino dell'Italia è in Europa». Poi l'attacco ai partiti: «Basta slogan ma chiarezza e lungimiranza»

Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco durante la relazione annuale
Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco durante la relazione annuale Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - «Il destino dell'Italia è quello dell'Europa». È in queste poche parole il senso politico delle Considerazioni finali del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. Un lungo intervento, nel consueto appuntamento di fine maggio in Via Nazionale, che quest'anno ha preso la forma di un'agenda di governo per i prossimi mesi, centrata sulla necessità di ridurre il debito pubblico e non fermare le riforme. Perchè il paese sta attraversando un momento «delicato e straordinario» e i partiti dovrebbero indicare «con chiarezza e lungimiranza» gli obiettivi e i programmi. Soprattutto quando la speculazione finanziaria è di nuovo all'attacco, con la Borsa ancora a picco e lo spread pericolosamente intorno ai 300 punti.

Europa unico orizzonte possibile
L'Europa è quindi l'unico orizzonte possibile, ha ammonito Visco, dopo che il tema di una possibile uscita dall'euro è tornato nel dibattito pubblico. «Siamo parte - ha spiegato - di una grande area economica profondamente integrata il cui sviluppo determina il nostro e allo stesso tempo ne dipende. È importante che la voce dell'Italia sia autorevole nei contesti dove si deciderà il futuro dell'Unione Europea». L'Italia, secondo il governatore, «ha le sue carte da giocare» e con l'economia in graduale «rafforzamento» è indispensabile «procedere lungo il percorso di riforma avviato». 

Vietato prendere scorciatoie
Così come tagliare il debito, che resta «un obiettivo irrinunciabile». Ma «non ci sono scorciatoie. Gran parte del debito finanziario accumulato dagli italiani trova corrispondenza nei 2.300 miliardi del nostro debito pubblico. Se venisse messo a repentaglio il valore della loro ricchezza reagirebbero fuggendo, cercando altrove riparo. E gli investitori stranieri sarebbero più rapidi».

«La Legge Fornero non si tocca»
Un richiamo alla realtà che si fa più esplicito nell'accennare agli argomenti di maggiore attualità. Se i partiti propongono di rivedere la legge Fornero sulle pensioni, per il governatore «sarebbe rischioso fare passi indietro». E anche per il reddito di cittadinanza proposto dal M5S «bisognerà prestare attenzione alle conseguenze sui conti pubblici». Aumentare il debito pubblico, infatti, «vuol dire accollare» alle prossime generazioni «quello che oggi non si vuole pagare».