24 aprile 2024
Aggiornato 01:00
La replica della società a Legambiente

Brebemi: «Gli aiuti pubblici erano già previsti dalla convenzione»

Secondo la società sono intervenuti costi extra e cause di forza maggiore

MILANO (askanews) - Un riequilibrio finanziario già previsto in sede di convenzione, dettato da "forze di causa maggiore ed extra costi». La Brebemi, società che gestisce i 62,1 chilometri di autostrada tra Milano-Brescia, replica all'esposto di Legambiente Lombardia, contro il via libera del Cipe a un contributo di 320 milioni di euro (260 dallo Stato e 60 dalla Regione Lombardia) e la proroga della concessione di ulteriori 6 anni, oltre al reinserimento del valore di subentro a fine concessione per 1,205 miliardi.

La replica della società
«Il riequilibrio del piano economico finanziario di Brebemi è espressamente previsto dalla convenzione unica siglata tra la concedente CAL (50 % Regione Lombardia e 50% ministero delle Infrastrutture) - fanno sapere dalla società - e la società di progetto Brebemi prima che i lavori iniziassero ed era previsto nel bando di gara europeo che la stessa società di progetto Brebemi si era aggiudicato su concorrenti di levatura mondiale». Tale riequilibrio si basa su «cause di forza maggiore ed extra costi a cui nel primo periodo regolatorio la concessionaria ha dovuto far fronte durante la costruzione e che la concedente doveva riequilibrare dopo averne verificato (assieme ad altri organi regionali e statali) la conformità».

L'intera costruzione dell'A35 è stata coperta dagli azionisti
A sua discolpa Brebemi ricorda che «sui territori attraversati ha realizzato oltre 600 milioni di opere complementari e compensazione che comuni e province interessate non avrebbero mai potuto realizzare a causa del Patto di Stabilità. Inoltre la fiscalità statale ha avuto vantaggi sia per le imposte che la Brebemi ha già versato, oltre a quelle che verserà, per oltre un miliardo di euro. L'intera costruzione dell'asse autostradale e delle opere compensative, ossia un miliardo e novecento milioni più gli interessi per l'intera durata della concessione - prosegue la società - sono stati totalmente coperti dagli azionisti della Brebemi. L'alternativa al mancato riequilibrio - chiosa - sarebbe il recesso dalla convenzione con il rimborso da parte dello Stato di 2 miliardi e 440 milioni». La concessionaria, tuttavia, è convinta che «Per quanto concerne i volumi di traffico, quando l'A35 sarà interamente interconnessa con le opere ancora da realizzare, saranno molto vicini a quelli previsti nel piano economico finanziario».