28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
L'amministrazione USA punta a ridurre del 30% le emissioni entro il 2030

La lobby del carbone «trascina Obama» in tribunale

Hanno preso il via due procedimenti giudiziari separati ma collegati fra loro, davanti alla Corte d'appello federale del distretto della Columbia. Il primo è promosso da 15 Stati, l'altro dalla Murray Energy Corporation, la più grande compagnia mineraria privata del Paese.

WASHINGTON – Le leggi contenute nel Clean air act, per ridurre l'inquinamento prodotto dalle centrali elettriche a carbone, non sono ancora state approvate in via definitiva, ma hanno già provocato la furiosa reazione delle lobby del settore americane che hanno deciso di intraprendere le vie legali in «difesa della Costituzione».

LE RAGIONI DI CHI SI OPPONE - Oggi hanno preso il via due procedimenti giudiziari separati ma collegati fra loro, davanti alla Corte d'appello federale del distretto della Columbia. Il primo è promosso da 15 Stati fortemente dipendenti dal carbone, l'altro dalla Murray Energy Corporation, la più grande compagnia mineraria privata del Paese; entrambe hanno presentato ricorso contro l'Agenzia federale per la protezione dell'Ambiente (Epa), che dovrebbe varare le norme entro l'estate. Secondo gli oppositori al Clen air act queste norme sono illegali, provocheranno la perdita di migliaia di posti di lavoro, faranno crollare la domanda di carbone e faranno alzare le bollette elettriche. I giudici federali sono stati chiamati ad esprimersi sull'autorità dell'Epa a regolare le emissioni di gas serra delle centrali elettriche.

OBIETTIVO -30% EMISSIONI ENTRO IL 2030 - Nel caso non venissero modificate, queste leggi imporrebbero la riduzione delle emissioni delle centrali a carbone del 30 per cento entro il 2030, provocando la chiusura di molti di questi impianti che dovrebbero essere rimpiazzati da altri meno inquinanti. Ogni Stato dovrebbe raggiungere obiettivi specifici, e sarebbero le autorità locali a decidere come raggiungerli. Secondo l'Epa queste nuove norme porterebbero ad un miglioramento della salute pubblica, permetterebbero di contrastare meglio i cambiamenti climatici e porterebbero a una riduzione della bolletta elettrica dell'8 per cento, ha scritto il Denver Post.

IL PROF DI OBAMA, STA BRUCIANDO COSTITUZIONE - Tra i legali al lavoro per le compagnie minerarie c'è Laurence H. Tribe, professore di Harvard a cui Barack Obama ha fatto da assistente. Per Tribe, l'obbligo di diminuire le emissioni di anidride carbonica e il passaggio a forme di energia pulita rappresentano una violazione delle leggi da parte dell'amministrazione. In una recente deposizione alla Camera, Tribe ha dichiarato che le politiche ambientali di Obama «bruciano la Costituzione».