29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
A Roma due convegni su mercato e alternative

In Italia si torna a discutere di energia

Il 26 febbraio il movimento europeo FareAmbiente, organizza il meeting «Nuove strategie e tecnologie per la produzione di energia. Il bilancio energetico». Si parlerà di combustibili fossili, nucleare e dipendenza dalle importazioni. Lo stesso giorno Legambiente lancerà la proposta di un «Green act» per la rigenerazione urbana.

ROMA – Questa settimana Roma ospiterà due appuntamenti dove associazioni, politici ed imprenditori si incontreranno per riflettere sul tema dell'energia. 

FAREAMBIENTE, DAL BILANCIO ENERGETICO AL NUCLEARE - Domani 26 febbraio sarà il turno del movimento europeo FareAmbiente, che nella sala Refettorio di Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati organizzerà il meeting «Nuove strategie e tecnologie per la produzione di energia. Il bilancio energetico» dalle 10 alle 14, primo passo di una campagna educativa più ampia. L'obiettivo dell'incontro è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche energetiche, partendo da alcune riflessioni: l'ampio ricorso alle fonti di origine fossile, la dipendenza del nostro Paese dagli approvvigionamenti dall'estero, la mancanza di un piano energetico nazionale e l'alto costo delle bollette nello Stivale. Si parlerà anche di nucleare, provando a fare cadere alcuni tabù. L'Italia infatti importa una grande quantità di energia prodotta in centrali atomiche ubicate a pochi chilometri dal confine e in questo settore, secondo il movimento, è necessario esplorare le opportunità che possono venire dalla fusione nucleare, dove grazie alla ricerca si potranno limitare i danni ambientali diminuendo la quantità di scorie radioattive prodotte. Altro punto centrale dell'evento sarà il bilancio energetico, un documento obbligatorio per tutti i comuni sopra i 15mila abitanti che spesso non viene redatto dalle amministrazioni locali. Di tutto questo discuteranno Vincenzo Pepe, presidente nazionale FareAmbiente, Cosimo Maria Ferri, sottosegretario alla Giustizia, Angelo Attaguile, segretario di presidenza della commissione parlamentare di inchiesta della Camera sul fenomeno delle mafie, Sabrina Capozzolo, membro della commissione Finanze di Montecitorio, Paolo Russo, membro della commissione Agricoltura della Camera, Marco Pezzaglia, consorzio italiano biogas, Massimo Bruno, responsabile affari istituzionali Italia di Enel, Carlo De Masi, segretario generale FLAEICISL, Benedetta Sebastiani, responsabile attività legislativa e rapporti Parlamento di Terna, Carlo Bagnasco, ad Energetic Source S.p.a., Guido Castelli, presidente IFEL; Emilio Corea, responsabile settore energia di FareAmbiente e Gaetano Cecchetti, già ordinario di chimica dell'ambiente presso l’università di Urbino.

LEGAMBIENTE, UN GREEN ACT PER RILANCIARE IL PAESE - Lo stesso giorno poi toccherà a Legambiente che lancerà la proposta per un «Green act». L'associazione ambientalista chiederà al governo di chiarire cosa intende fare per dare nuovo impulso allo sviluppo green dell’economia, come aveva annunciato per marzo il premier Matteo Renzi il mese scorso. L'incontro sarà un'occasione per individuare le misure che davvero  possono aprire prospettive importanti alla politica industriale nel Paese. Ampio spazio sarà dedicato al tema della rigenerazione urbana. Secondo Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, si devono «trasformare le città italiane in un cantiere di innovazione, creando al tempo stesso lavoro e conferendo qualità e sicurezza a spazi pubblici e abitazioni». Per prima cosa quindi bisogna puntare sulla «riqualificazione del patrimonio edilizio» che abbia «obiettivi energetici e antisismici». Per Legambiente quindi il «Green act» dovrà lanciare un piano di interventi pubblici per la rigenerazione urbana, da affidare ai comuni e contenere degli obiettivi di qualità urbana e sociale degli interventi. Secondo l'associazione c'è molto da fare nei condomini (dove vive un terzo della popolazione italiana), dove la riqualificazione energetica è ferma. Infine Legambiente chiede che vengano escluse dal Patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica.